Matilde Gioli incontra i ragazzi della Masteclass del Giffoni Film Festival e sembra quasi intimidita, lei cosi giovane, nella posizione dell’insegnante. “Altro che insegnante, sono io che ho imparato da loro”. Matilde è un’attrice molto promettente, esplosa all’improvviso con il suo incisivo ruolo d’esordio ne Il capitale umano di Paolo Virzì. Un’occasione nata quasi per caso – “ci sono un po’ inciampata”, dice Matilde – che le ha cambiato la vita.
L’aneddoto curioso è che, quando si presentò al provino, non conosceva per niente i film di Virzì. “Ovviamente ho fatto una serie di gaffe, ma fortunatamente lui è andato oltre questo. Ma ancora adesso lui mi prende in giro per la mia ignoranza del cinema italiano. Però sono brava, mi sono messa a studiare. Ed è sorprendente quanti film bellissimi ci siano nel cinema italiano. Un po’ mi sento fortunata, perché vuol dire che ho ancora tante cose da vedere”.
Matilde è stata incantata dai ragazzi del Giffoni Film Festival: “Attenti, appassionati, con una luce negli occhi che dà speranza. Dopo questo incontro ho capito che devo impegnarmi ancora di più come attrice, proprio perché so che saranno ragazzi come loro a vedermi”.
Dopo Virzì sono venuti Belli di papà con Diego Abatantuono e Un posto sicuro, il film sul dramma dell’Eternit accanto a Marco D’Amore. Come sceglie i suoi ruoli Matilde Gioli? “Non ho ancora capito bene come si fa questo mestiere. E quindi l’unico modo è provare, spaziare il più possibile”. Anche in televisione, quindi, dove è stata la valletta del nuovo Rischiatutto targato Fabio Fazio. “È stato molto divertente, ma resta una parentesi. L’esperienza in tv mi ha fatto capire ancora meglio che voglio fare il cinema. Sempre che qualche regista mi voglia!”.
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