46 edizioni e il desiderio di rinnovarsi costantemente: Giffoni 2016 ospita Campania Sound Experience, portando sul palco leggende della musica partenopea come James Senese ed Enzo Gragnaniello. Il cantautore napoletano, uno tra gli artisti più premiati con già tre targhe Tenco all’attivo, è ora impegnato nella promozione del suo ultimo disco, Misteriosamente.
Enzo Gragnaniello torna bambino in un modo del tutto particolare. Il cantautore partenopeo attraversa l’incanto della sua musica sciamanica, che i bambini recepiscono con maggiore facilità. “I bambini riescono ancora a vedere l’inesprimibile, sono istintivi e sinceri”.
E su più di qualche amico del mondo dello spettacolo – rigorosamente tenuto anonimo – afferma: “Alcuni di loro sono dei servi, servi di un potere che ci sta solo facendo perdere tempo”. Non YouTube, né Facebook per Enzo Gragnaniello, ma il Comitato “Banchi Nuovi”: “Era un comitato creato per i disoccupati. Era la musica di sinistra, quella rivoluzionaria. Mi ha fatto capire quale fosse l’invisibile, anche se i problemi erano quelli visibili, come quello del lavoro, della casa, le fabbriche, la cassaintegrazione…”
C’è spazio per parlare anche della rivoluzione, quella vera e che parte dal cuore: “Quando riesci a emozionare un bambino, un uomo o una donna anziana hai fatto la rivoluzione. Le emozioni sono la rivoluzione. Lo spirito è la parte più importante, quella che non ha età. Ci fa illuminare nella mente, ci fa capire cos’è la cultura, quella che abbiamo dentro e che dobbiamo solo svegliare”.
Nella sua carriera musicale, Enzo Gragnaniello ha sempre voluto privilegiare l’importanza delle radici ma anche il gioco delle metafore, fino alla colonna sonora di Gatta Cenerentola, che ha voluto intitolare Erba Cattiva. “Sono partito dall’erba che sta sotto i marciapiedi. Mi ha sempre fatto pena: è piena di tossico, strappata. Nonostante tutto, cresceva sempre. Mi sento come l’erba cattiva, vivo ancora e cerco di migliorare sempre. Le foglie rinascono più verdi, più forti. L’erba cattiva è avere radici all’inferno e rami nel cielo”.
Nel nuovo capitolo discografico di Gragnaniello, orgoglioso ospite di Giffoni 2016, anche una dedica speciale all’amico Pino Daniele. Nei dodici brani che compongono il disco, la traccia dedicata al mascalzone latino è quella che maggiormente ha richiesto una ricerca stilistica che la facesse somigliare a una preghiera, perché per descrivere le emozioni che Pino ci ha lasciato non c’è bisogno di parole.
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La produzione del cantautore partenopeo inizia già all’età di 18 anni, con un unico e importantissimo focus che si porterà dietro per tutta la sua carriera: la splendida Napoli. È dalle radici che Gragnaniello attinge la linfa vitale che caratterizza la sua arte. Quelle stesse radici, fatte di quartieri spagnoli e dialetto partenopeo, che i ragazzi di Giffoni 2016 dovrebbero seguire per raggiungere le loro “destinazioni”, fino ad arrivare al paradiso.