Uno spettacolo semplicemente perfetto. Non c’è altro modo di definire lo show che Beyoncé ha regalato allo stadio San Siro a Milano il 18 luglio, unica tappa italiana del Formation World Tour.
Una macchina congeniata alla perfezione, che non prevede intoppi, cali di tensione o momenti di stallo: una produzione mastodontica dalle scenografie al palcoscenico gigantesco, dalla regia quasi cinematografica alle trovate tecnologiche sorprendenti (il monolite che la introduce al pubblico a inizio concerto), dalle coreografie del corpo di ballo all’innegabile potenza vocale e fisica di Beyoncé, che canta, balla e intrattiene per due ore di grande spettacolo un pubblico di circa 60000 persone.
San Siro l’ha accolta gremito in ogni ordine di posto (a differenza di quanto accaduto con Rihanna pochi giorni prima). Beyoncé ripaga l’accoglienza con due ore di grande musica dal vivo a partire da Formation, il primo titolo estratto dall’album Lemonade che dà il nome al tour. Lo spettacolo parte con un inno alla cultura nera, una feroce quanto mai attuale rivendicazione di diritti contro la brutalità della polizia verso i neri, il razzismo nei confronti delle minoranze e la misoginia.
Nella lunga scaletta proposta al pubblico c’è spazio per momenti pop, ballate soul che esaltano la voce nera di Beyoncé, momenti di puro rock accompagnati da formidabili batterie e chitarre. Il pubblico è sempre estremamente coinvolto soprattutto su alcuni brani come Love on top, cantato a cappella insieme agli spettatori che ne scandiscono perfettamente il ritmo. Tra i momenti più romantici la ballata 1+1 che fa accendere tutti i cellulari dello stadio creando un’incantevole cascata di luci. Come in tutte le altre tappe Beyoncé ha riservato anche a Milano un tributo a Prince, cantando The beautiful ones prima dell’interludio sulle note di Purple Rain con la voce dello stesso Prince.
Non è mancata l’attesissima passerella sulle acque finale sulle note di Freedom: Beyoncé e le sue ballerine danzano in una cascata d’acqua proprio come visto a Wembley e negli altri grandi stadi internazionali. Il suo è uno show che mette insieme diversi elementi: il fuoco, l’acqua, il richiamo alla Terra, il tutto all’interno di un racconto che fa della forza e dell’emancipazione femminile il suo tratto distintivo.
La sua performance è una celebrazione della femminilità in tutti i suoi molteplici aspetti, da quella più leggera e scanzonata (ma nemmeno troppo) di Single ladies e Run the world a quella più agguerrita di Don’t hurt yourself, accompagnata da un’esplosione di fiamme che si tramutano nell’apparizione dell’acqua sul palco. Immagini fortemente simboliche: il Formation World Tour mette insieme il peccato e la redenzione, proprio come i testi dell’album Lemonade in cui canta il tradimento e la rinascita (salvo poi mostrare sul maxischermo in tour le immagini di famiglia con Jay Z e Blue Ivy). E Beyoncé si conferma la più grande performer femminile al mondo della sua generazione. Non a caso, il Formation World Tour è meritatamente lo show di maggior successo al botteghino dopo il The River Tour di Bruce Springsteen in questo 2016.
Grande successo per l’incredibile fan action organizzata dal fanbase Beyoncé Tribe Italia, una coreografia che ha coinvolto tribuna e anelli per un omaggio tricolore alla diva Beyoncé.
Ecco la scaletta ed alcuni video dal concerto, in parte trasmesso in diretta dalla pagina italiana Beyoncé Tribe Italia.
Act 1
Formation
Sorry
Irreplaceable
Bow Down (+ Tom Ford)
Run the World (Girls)Act 2
Superpower (Interludio)
Mine
Baby Boy
Hold Up
Countdown
Me, Myself and I
Runnin’ (Lose It All)
All NightAct 3
Don’t Hurt Yourself
Ring the Alarm
Mash up Destiny’s Child (Independent Woman)
Diva
Flawless
Feeling Myself
Yoncé
Drunk in Love
Rocket
PartitionAct 4
Hip Hop Star/Freakum Dress (Interludio)
Daddy Lessons
Love on Top
1+1Act 5
The beautiful ones
Purple Rain (Interludio)
Crazy in Love/Bootylicious
Naughty Girl
PartyBis
Freedom
Survivor
End of Time (+ Grown Woman)
Halo