Ancora una strage in Francia. A Nizza, nel giorno della celebrazione della presa della Bastiglia. Nizza non è una città qualsiasi, il 14 luglio non è una data qualsiasi. Il 14 luglio è una svolta nella storia umana; esplode la Rivoluzione Francese che ha cambiato il destino di milioni di persone nei secoli a venire. Nizza è una città accogliente e cosmopolita. Non è un caso che il suo lungomare si chiami “Promenade des Anglais”, passeggiata degli inglesi. I francesi tengono molto alla loro identità nazionale, dedicare il luogo simbolo di Nizza agli inglesi è il segno di una storica capacità d’accogliere ed includere popoli e culture diverse.
Nizza, la Francia e l’Europa intera stanno pagando duramente questa tensione civile, storica, culturale all’accoglienza. Si combatte la III Guerra Mondiale avendo il nemico in casa, colui che è nato nel tuo paese, che ha letto i tuoi libri e mangiato i tuoi cibi, che ha trovato casa e lavoro ed adesso diventa carnefice. Il messaggio di morte che viene da Nizza è chiarissimo: i vostri valori di Libertà, Uguaglianza, Fraternità non c’interessano; non ci piace che andiate in giro la sera a guardar fuochi d’artificio o ascoltare musica; non vogliamo nessun dialogo e nessuna integrazione; siamo pronti a distruggere le vostre opere d’arte ed il vostro stile di vita. Siamo in guerra! Tutti, ovunque ed in qualsiasi momento della giornata.
Una guerra, a Nizza ed in Europa, senza eserciti e divise (leggi di più). Una guerra che trasforma tutti e ciascuno in un facile bersaglio. Si può regolare il traffico d’armi, si possono controllare pregiudicati e sospetti ma mica si può controllare ogni noleggio di camion? Le Nazioni Civili hanno il dovere di trovare risposte militari e politiche efficaci al caos sullo scacchiere mediorientale. Ma ciascuno di noi deve fare la sua parte. Non possiamo arrenderci, non possiamo accettare che altri decidano il nostro stile di vita facendoci rinchiudere in casa. Viaggiare, andare ad uno spettacolo, passeggiare su di un lungomare, ascoltare musica: sono nostri diritti. Ed è tempo di cominciare a lottare contro chi vuole privarcene.