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La città “comoda”: la descrizione di Valencia del nostro OES Fabio Partipilo

La parola a Fabio sulla sua città Erasmus

di Maria Concetta Marzullo
20/06/2016
INTERAZIONI: 9

INTERAZIONI: 9

Valencia, una delle città più grandi e più importanti della Spagna, è stata la tua casa negli ultimi mesi. Qual è stata la prima impressione che hai avuto appena arrivato?

Valencia, terza città più grande della Spagna, città ideale per me. Fin dal primo momento, dai primi sguardi curiosi e attenti a scoprire ogni dettaglio ho capito che Valencia sarebbe stata una valida “seconda casa”. Le palme, il sole, i profumi, il cibo e soprattutto il sorriso della gente, mi hanno subito rapito.
Come si svolge la vita dei cittadini di Valencia? Ci descrivi la giornata tipo di uno studente della tua città ospitante?

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Balza subito agli occhi come la città viva “comoda”. Così come il sole, anche la gente si alza più tardi e se ci si aspettia di trovare lavoratori affannati che rincorrono il tempo e sempre in ritardo, allora è la città sbagliata, qui si vive “rilassati”. Anche gli orari all’università fanno invidia a noi italiani, qui uno studente è sempre portato a vivere le calde sere in compagnia dei suoi amici o a godersi una bella “peli” (da “pelicula” ovvero film) in TV, perché l’indomani l’università inizierà non prima delle 9.30/10.00.
Un piatto tipico di Valencia: ingredienti, preparazione e perché no, un po’ di storia.

Se sei stato in Spagna avrai sicuramente assaggiato la “Paella”, la fanno in tutte le salse, di mare e non; e poi c’è proprio una versione che è quella “Valenciana”. La Paella prende il nome dal particolare tegame in cui viene cucinata, con un lavoro che richiede molte ore. Deve la sua origine alla fantasia popolare dei contadini che lavoravano nelle campagne e nelle risaie. La versione Valenciana prevede, oltre all’insostituibile riso, zafferano, carne di pollo, coniglio e fagioli bianchi tipici di questa regione.
Qual è l’evento dell’anno o la festa tradizionale che gli abitanti attendono più di tutte?

L’evento dell’anno atteso da tutti i Valenciani è quello de “Las Fallas”, la festa tradizionale che si svolge ogni anno a Valencia nel periodo tra il 15 e il 19 Marzo. Le Fallas prendono il nome dalle costruzioni artistiche fatte di materiali combustibili, come cartapesta e legno, che rappresentano figure e composizioni di elementi ispirati prevalentemente all’attualità. Queste costruzioni sono delle colossali creature che artisti e scultori locali realizzano durante tutto il corso dell’anno, messe in bella mostra nei giorni della festa che culmina nelle notti del 18 e 19 marzo. In particolare, nella notte del 18, denominata “La nit del foc”, la città si colora per gli spettacoli pirotecnici. Infatti, per le strade è facile imbattersi in persone che lanciano petardi o improvvisano spettacoli pirotecnici, tutto termina intorno alla mezzanotte, con tutti i valenciani col naso all’insù per circa mezz’ora a guardare il cielo colorarsi. La notte del 19 viene invece denominata “Cremà”, a questo punto tutte le Fallas costruite vengono bruciate in altissimi e bellissimi falò, tranne la vincitrice che poi verrà esposta nel Museo Fallero a Valencia.
Cosa assolutamente non sopporti di Valencia?

Di Valencia non sopporto solamente l’idea che fra poco devo lasciarla.


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