Un nuovo aggiornamento per la storia del Kindle Fire a 1 euro (che ad alcuni si dice sia pure arrivato, ed ad altri no, qui abbiamo provato a spiegarvi il perché). Tutto è cominciato martedì scorso, 17 maggio, quando al mattino agli internauti è preso il delirio di correre ad acquistare il fantomatico tablet (come non farlo visto il prezzo?).
Quel che non sapete è che è scattata (o sta per scattare) una denuncia nei confronti di Amazon (che la petizione abbia sortito il suo effetto?) per pratica commerciale scorretta, promossa dall’UNC (Unione Nazionale Consumatori).
Massimiliano Dona, legale ufficiale e segretario generale dell’associazione, si è pronunciato in prima persona in merito alla questione, esprimendo tutto il proprio dissenso contro il gigante dell’e-commerce, reo di aver scaricato le proprie negligenze (si riferisce all’inconveniente tecnico di cui ha parlato Amazon per giustificare l’annullamento della stragrande maggioranza degli ordini dei Kindle Fire a 1 euro) sugli utenti. Secondo Dona, la questione sfocia nella lesione morale.
Un po’ esagerato? Forse. In fondo dubitiamo che si sarebbero susseguiti tutti questi ordini se non fosse stato per l’errore di Amazon (non voluto fino a prova contraria). L’e-commerce, tra l’altro, non ha sottratto denaro a coloro che si sono visti annullare l’ordine, e pertanto non era tenuta a confermare la transazione.
Possono ritenersi fortunati quelli a cui il Kindle Fire a 1 euro è stato spedito, ma lo ripetiamo, si è trattata di una pura casualità, non ci sono, o comunque non dovrebbero esserci, altre motivazioni alla base della questione (in certi casi vale la regola ‘chi prima arriva, meglio alloggia’).
Probabilmente solo questo è rimproverabile ad Amazon (l’automatizzazione delle spedizioni, partite per alcuni prima che il colosso si rendesse conto dell’errore, l’ha fatta da padrona). La questione avrà senz’altro un seguito, vi terremo aggiornati.