Avete mai sentito parlare di realismo magico? Diciamo, senza portarla per le lunghe, che è un termine spesso utilizzato per indicare un estremo naturalismo che però, grazie all’aggiunta di elementi surreali o paradossali, riesce ad essere rappresentato con un effetto sottilmente misterioso, trasmettendo un senso di irrealtà. Ecco, è proprio ciò che percepii quando ebbi la fortuna di assistere ad una esibizione dal vivo di Paco De Lucia (nello scenario incantevole del Belvedere di San Leucio, a Caserta). Il suono del grande chitarrista, permeò la platea in un’atmosfera magica e sorniona come solo la cultura flamenco sa creare. La cosa che più ricordo con immensa lucidità è la rapidità di esecuzione, che quasi sembrava non combaciare con il flemmatico arpeggiare del maestro: chiudevi gli occhi, ascoltavi la velocità impressionante in alcuni tratti, poi li riaprivi e vedevi le dita di Paco De Lucia che scivolavano placide sulla tastiera. Padrone assolute di quei pochi, fondamentali, centimetri.
Per raccontarci quanto unica sia stata la musica del maestro, ci sarà Paco de Lucia: la busqueda un documentario girato da Curro Sánchez, figlio del maestro, che ha curato la sceneggiatura insieme alla madre Casilda. Un lungometraggio che ci farà capire come e perché l’artista spagnolo sia stato non solo un grande musicista, ma l’effige stessa ufficiale del genere musicale che ha amato e dal quale si è fatto amare: il flamenco. E pensare che i chitarristi di flamenco erano considerati la feccia dell’Andalusia, che era una regione povera della Spagna, ma questo a Paco non è mai importato, perché la sua vita è stata irrimediabilmente rapita dalla sua passione fin dall’età di 7 anni. E poi si sa: chi parte svantaggiato, spesso, paradossalmente, ha quella marcia in più che è la grinta, scaturita dalla rabbia di un’esistenza non semplice. Non a caso il legame indissolubile che ha legato Paco alla chitarra, è stato marchiato più di ogni altra cosa dalla voglia stessa del maestro di conoscere a fondo lo strumento, studiarlo, renderlo amorevolmente schiavo e allo stesso tempo padrone. Testimonianza di un amore vero: una passione sempre in crescita ed una curiosità sempre accesa.
Se amate un po’ la musica, non potete fare a meno di amare un po’ la chitarra. Se amate un po’ la chitarra, non potete fare a meno di ascoltare e conoscere Paco De Lucia. Se poi amate il flamenco non potete fare a meno di adorare Paco De Lucia, di ascoltarlo, chiudere gli occhi e sognare. Tutto qui. Con la sua musica è molto semplice, perché è, appunto, quell’elemento surreale che riesce a rendere magico un ambiente, nonostante la presunta normalità che lo circonda.
Paco de Lucia: la busqueda (vincitore nella sua categoria del Premio Goya 2015) sarà in pochi cinema italiani, per pochi giorni, a partire dal 9 maggio prossimo. È un viaggio spettacolare, esclusivo; non è per tutti, ma sicuramente meriterebbe un più ampio pubblico. Perché quando si tratta di assorbire ottime emozioni, ci dovrebbe essere quasi l’obbligo di inebriarsene. C’è una clip a seguire
Clip:
non vediamo l’ora di poter vedere questo documentario!!! :-)
non vediamo l’ora di poter vedere questo documentario!!!
Grazie a te, Gianluca!
Un abbraccio e buon lavoro.
Flavio Sala.
Ciao Flavio,
grazie a te per il contributo.
Mi sono appena fatto un giro sul tuo facebook e sul tuo sito e consiglio gli appassionati che ci leggono a fare altrettanto.
Buona musica :)
Ciao Gianluca, grazie per aver scritto questo articolo.
C’ero anche io a quel concerto a San Leucio, 17 Luglio 2001, unodegli ultimi con il mitico gruppo. Che ricordi e che nostalgia del Maestro.
Ho comprato già da tempo il DVD del documentario, è fantastico. Curro Sanchez Varela, figlio di Paco e autore del documentario, mi ha fatto dimenticare per 96 minuti che il Maestro non è più fra noi. E’ stato surreale. Come lo erano i suoi concerti, la sua musica e, come ben dici tu, le sue dita.
Grazie per aver ricordato un grande musicista, un grande uomo.
Casualità, proprio ieri, qualcuno, con un like sul mio profilo facebook, ha “riesumato” una vecchia foto in cui suono per Paco, proprio dopo quello stesso concerto :) Dovresti vederla :) Avevo 18 anni e non lo dimenticherò mai.
Buon lavoro.
Flavio Sala.