Cercare un equilibrio per dare un senso al proprio futuro. Daniele Silvestri non sembra avere dubbi, quando Fabio Fazio gli chiede conto del filo conduttore che ha portato all’incisione di Acrobati, l’ultimo album del cantautore romano. L’ospitata a Che tempo che fa si apre con l’interpretazione del primo estratto, La mia casa, per poi continuare con le consuete domande che il padrone di casa porge all’ospite di turno.
“Acrobati, il titolo del mio album, è una metafora. Siamo obbligati a trovare un equilibrio per creare qualcosa di concreto in futuro, per il nostro avvenire e quello dei nostri figli”. Dopo la fine dell’anteprima, si rientra in studio con Acrobati, il secondo estratto dall’album omonimo.
Per una vita che ci viene consegnata senza libretto d’istruzioni, siamo costretti a trovare un equilibrio per avere la speranza di poter andare avanti. Un equilibrio che Silvestri ricerca in maniera maniacale e trova indiscutibilmente tra parole narrate e parti cantate. L’uso delle allitterazioni è diventato un marchio di fabbrica, noto in canzoni che sono passate al successo per essere – quasi completamente – prive di significato. “L’esempio più concreto di questa sperimentazione è certamente Quali Alibi. I bambini riescono a memorizzarla immediatamente, mentre per gli adulti è molto più difficile. Non sono abituati a memorizzare filastrocche”.
La prima canzone arriva all’età di 14 anni, per celebrare il secondo scudetto della Roma. “Quando ho scritto la mia prima canzone ero molto piccolo, avrò avuto circa 13-14 anni. L’ho scritta in occasione del secondo scudetto della A.S. Roma e non mi vergogno a dire di aver fatto delle rime improbabili, come Falcao-Ingrao”.
La cura dei dettagli, le immagini e la struttura fisica del CD, così come i testi e gli arrangiamenti sono interamente dedicati Lucio Dalla. “Lucio era un amico di mia madre, per me è come se fosse stato uno zio. Ogni parola di questo nuovo album è dedicata a lui. Ho scritto queste canzoni prendendo appunti sul telefonino e riascoltando, canzone dopo canzone, tutto il repertorio di Lucio”. Daniele Silvestri chiude con l’interpretazione di A bocca chiusa, per celebrare la Festa della Liberazione del 25 aprile.