Ernesto Assante e Gino Castaldo incontrano Vasco Rossi nella Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della musica di Roma per uno degli appuntamenti con il ciclo “incontri d’autore”. Nel corso dell’evento, la notizia di un concerto speciale: “Si sta concretizzando l’idea di un evento unico a Modena, a giugno 2017, perché saranno i miei primi 40 anni di palco”, annuncia Vasco Rossi.
Nessuna scaletta per i giornalisti e niente di preparato anche per il Blasco che viene accolto in sala dai cori spontanei dei fan presenti, i pochissimi che sono riusciti ad aggiudicarsi i biglietti per assistere all’intervista sul posto. Per tutti gli altri è disponibile lo streaming sul sito di Repubblica.it.
La vita e la carriera della rockstar italiana per eccellenza viene raccontata in modo sincero ai microfoni di Assante e Castaldo attraverso una carrellata di storie, segreti, anticipazioni e ricordi.
Vasco Rossi quest’estate sarà allo Stadio Olimpico di Roma per quattro eventi. Racconta l’emozione di essersi esibito in concerto allo Stadio San Paolo di Napoli lo scorso anno, l’orgoglio di averlo “riaperto” ai concerti e la magnifica cornice del suo DVD, proprio la perla partenopea. Quest’anno l’unico appuntamento live è a Roma, per quattro volte allo Stadio Olimpico, un record mai messo a segno da nessuno.
L’organizzatore Roberto De Luca parla dell’impegno con Vasco che giudica “l’artista più semplice del mondo, si fida molto”. Cosa aspettarsi dai live all’Olimpico? Zero le anticipazioni di De Luca, nessuna sullo spettacolo, a parte l’accenno al grande ritorno di Vasco dal vivo con quattro concerti all’Olimpico, che mai nesuno aveva azzardato.
Il rock è il cuore dello show di Vasco Rossi. Per l’artista il rock è un “linguaggio espressivo, musciale, che permette di comunicare sensazioni ed emozioni forti, intense; una grande forma di comunicazione, se poi ci aggiungi le parole, le canzoni diventano una forma di comunicazione e di coinvolgimento che non eguali” e che porta 50.000 persone a provare le stesse emozioni contemporaneamente.
L’impegno di Vasco è quello di cercare di fare ogni volta, ad ogni canzone, qualcosa di diverso da quanto già prodotto in precedenza. Sarà questo il segreto del suo successo? L’arte è per il Blasco anche una sfida ma non di certo un’imitazione e neanche imitare se stessi è opportuno infatti “quando inizio a scrivere una canzone non so mai di cosa parlerò” ma ogni brano è un capolavoro: quando arriva alla fine resta allibito nel vedere il suo piccolo “miracolo”.
Vasco racconta di essere cresciuto e di aver imparato molto da Fabrizio De Andrè, “uno di quelli che mi ha sconvoto la vita, la prima volta che l’ho sentito mi ha aperto un mondo”. Dalle canzoni “leggere” degli anni 60 alla musica “potente” di De Andrè ed il brano Amico Fragile, a cui Vasco si sente molto affine. Ricorda quando lo ha cantato, con estremo piacere perché ci si rispecchia molto.
Partito dal rock, giunto all’heavy metal – “un genere ancor più trascinante ed in sintonia con la nevrosi moderna” – Vasco Rossi ha raccontato da dove trae ispirazione per i suoi pezzi e dalla musica che ascolta in prima persona, i suoi generi ed artisti preferiti. Tra questi, i Rolling Stones.
L’ “importanza di tener sveglia la coscienza” e il rapporto con il pubblico eccezionale che lo segue da anni, ma anche il rapporto con gli “haters”, con chi lo critica, e le sue risposte esemplari ai commenti negativi, Castaldo ricorda quando per una “parolina”, Vasco gli mise i fan contro pubblicando il suo numero di telefono e faccendolo letteralmente coprire di insulti.
Il video integrale dell’incontro: