Ha lasciato i Dear Jack e rilasciato il primo disco di inediti da solista: Alessio Bernabei è tornato con Noi Siamo Infinito e la consapevolezza di aver commesso molti errori nel suo primo capitolo discografico al fianco della sua ex band.
Dalle tappe bruciate alla presunzione di “avercela fatta” passando per il lavoro in studio di registrazione e quello sulle canzoni che non sentiva sue, Alessio Bernabei fa “mea culpa” e riparte con Warner Music Italy e con l’affetto dei fan, che sono sempre rimasti al suo fianco.
Intervistato da Il Tempo, Alessio ha confidato alcuni dei problemi avuti con i Dear Jack:
“Avevamo bruciato le tappe troppo in fretta. Ci sentivamo come i Beatles italiani, con le ragazze che svenivano sotto il palco. Io mi credevo Dio”.
Ad un certo punto, Alessio, non si riconosceva più nella band. Non credeva più nel progetto e ha sentito l’esigenza di andare via.
“Non è stata una decisione improvvisa, è montata dentro di me. Crescevano gli scazzi fra di noi, e anche se l’amicizia è rimasta, io capivo che volevo fare il cantautore. Oggi considero i Dear Jack sciolti”.
“Non voglio screditare la band”, aggiunge, ma è inevitabile: la situazione non è di certo la stessa di un tempo. Manca il fondatore e la voce portante, ai Dear Jack ordierni manca un’impostazione, un volto, una voce ben distinguibile.
“Non è più come quando c’ero io che ne ero fondatore e leader. Ora al gruppo, nato in questa formazione per giocarsi l’occazione di “Amici”, manca proprio la faccia”, continua. E sì, si riferisce proprio al frontman: “Nel senso del frontman, di quello che catalizza l’attenzione al centro del palco”.
Leiner Riflessi lo ha sostituito. Canta i nuovi brani, contenuti nell’album Mezzo Respiro, ma anche le canzoni portate al successo da Alessio. A Bernabei ascoltare i “suoi” brani eseguiti da un altro interprete fa l’“effetto cover” e a proposito della new entry nel gruppo, spiega: “Loro hanno un’idea di band sul modello dei Pooh, dove ognuno dei componenti ha un suo preciso spazio e nessuno prevale sugli altri. Io mi ispiro più a esempi come Maroon 5 o Coldplay, dove il cantante spacca”.