Diciamoci la verità: raccontare una storia o fare un film su politica e corruzione da un po’ di tempo è come sparare sulla croce rossa. Fin troppo facile. Forse anche troppo comodo. È come quando ci si aspetta un consenso facile durante una trasmissione televisiva, con un’appropriata claque che fa da apripista e ti spiana la scena ad uno scontato, se pur meritato, applauso. Poi è ovvio: al di là di cosa si racconta, è il come si racconta che può fare la differenza. Nel caso de Il Ministro per esempio, parliamo di una dark comedy. La “buttiamo in caciara”? Potrebbe funzionare chissà, ma non sarebbe certo la prima volta. L’importante è che si cerchi di evitare, nei limiti del possibile, un effetto “bagaglino”. Quello proprio no. Non è il caso.
Anche se, a leggere la trama, il rischio c’è tutto: metti un invito a cena fatto ad un ministro da parte di un imprenditore che naviga in acque agitate. Metti che l’imprenditore cerca di ingraziarsi il ministro per ottenere certi favoritismi che gli salverebbero azienda e portafogli. E metti anche che, ovviamente, l’ingraziarsi il ministro passi innanzitutto per la finta compiacenza della sexy belloccia di turno, che amorevolmente stuzzica il politico, al quale si vorrebbe far intascare anche una cospicua e banalissima tangente. Questo è in sintesi tutto ciò che fa da preambolo alla storia: c’è poi la piega inaspettata che prende la serata, che dovrebbe far deviare dalla banalità della trama: trama che potremmo definire scontata in maniera direttamente proporzionale al suo tragico realismo.
Il cast diretto da Giorgio Amato comprende Fortunato Cerlino nel ruolo del Ministro (il boss Pietro Savastano di Gomorra e non cediamo a battute facili), Gianmarco Tognazzi in quello di Franco Lucci, l’imprenditore in prossimità di fallimento, Alessia Barela nei panni di Rita, la moglie di Franco, Edoardo Pesce nel ruolo di Michele, socio e cognato dell’imprenditore. E per la serie anche l’occhio vuole la sua parte, ci sono poi anche le belle presenze di Jun Ichikawa (L’arte della felicità, Evil Things, R.I.S. Roma) e Ira Fronten (Un fidanzato per mia moglie, Un passo dal cielo).
A seguire potete visionare la locandina ufficiale. Per vedere Il Ministro invece dovrete pazientare, volendo, fino al 5 maggio.