Niente TIM Prime, la rimodulazione è stata sospesa, e non verrà attivato come da precedente comunicazione (dal 9 aprile tutto doveva andare in porto, ma così, a quanto pare, non sarà).
Sollecitata dall’Agcom, che aveva inviato a Telecom Italia regolare diffida per l’applicazione di un servizio a pagamento basato sulla pratica di consenso/assenso, e che prevedeva la detrazione dal credito residuo di 0.49 cent/settimana, mettendo a disposizione una serie di plus, tra cui minuti e SMS illimitati verso il proprio numero TIM preferito.
Il gestore telefonico ha preferito mettere a tacere le polemica sul nascere (in caso contrario si sarebbe visto costretto a pagare una multa di 2 milioni di euro), comunicando la volontà di sospendere TIM Prime prima ancora venisse resa effettiva la sua attivazione.
Non era affatto detto la compagnia telefonica alla fine protendesse per questa decisione, anche perché i ricavi ottenuti da TIM Prime avrebbero comunque superato l’importo dell’ammenda comminata (evidentemente, visto che la credibilità non ha prezzo, Telecom Italia ha preferito salvaguardarsi piuttosto che lasciarsi andare a facili guadagni, scelta che sentiamo di condividere, anche se sarebbe stato preferibile non auspicarvi sin dal primo momento).
In ogni caso, la sospensione TIM Prime è avvenuta (ecco qui il comunicato ufficiale dove potrete leggere le poche righe rilasciate da Telecom Italia per risolvere la faccenda), con grande soddisfazione degli utenti. Chissà che un giorno il servizio non torni a bussare alle loro porte, e persino accolto da chi, in fin dei conti, non disdegnava l’idea di chiamare e messaggiare con il proprio partner senza limiti al modico costo di 0.49 cent/settimana. Siete contenti del buon esito della questione, o avreste preferito sarebbe andata diversamente? A voi la parola.