Quando pensi che tutto sommato in Grey’s Anatomy dopo 12 anni hai già visto tutto e difficilmente potrai ritrovare la grandezza di alcune magistrali stagioni sullo schermo (la quinta e la sesta su tutte), arrivano episodi capaci ancora di smuovere sensazioni e suscitare riflessioni intense pur nella sostanziale conferma che i tempi d’oro del medical drama sono ormai irrimediabilmente passati.
In I Am Not Waiting Anymore, la rivelazione della gravidanza di April a Jackson da parte di Arizona è stata l’ennesima pietra scagliata contro i Japril. Ed è principalmente per questo che Grey’s Anatomy 12×15 è stato l’episodio della commozione e della rabbia. Quelle di April e Jackson che si ritrovano ancora una volta uno contro l’altro, a rinfacciarsi i rispettivi errori pur di fronte al fatto che saranno genitori. Ma anche le nostre, di fronte all’abisso in cui è sprofondata la storyline di questi due personaggi e che ormai è davvero eccessivamente esasperata.
La commozione più grande è quella suscitata dall’abbraccio tra April e Owen, il team trauma del Grey Sloan Memorial Hospital che è lo specchio dell’ironia malata della sorte stabilita dagli autori: l’uomo che vorrebbe disperatamente un figlio e che non è riuscito ad averlo con la donna che amava è impegnato a consolare la sua allieva, non solo come mentore ma soprattutto come amico, ricordandole che nonostante le difficoltà si tratta di un miracolo. E commovente è anche il capo Webber (ormai ex capo, ma resterà sempre un’autorità al di sopra di tutti) che fa da padre a Jackson, oltre che a tutti gli altri medici dell’ospedale, nel momento in cui ne ha più bisogno. La rabbia è quella di vedere l’ennesimo confronto apparentemente pacifico sfumare in rissa sul finale.
https://youtu.be/srjuLOD3EhM
C’è qualcosa di poetico e forte e bello nella volontà di April di decidere della sua gravidanza, nella ricerca di un’autodeterminazione a tutti i costi (vista la situazione critica del suo matrimonio): un tema da sempre caro a Shonda Rhimes, che l’ha affrontato e declinato nei modi più diversi nelle sue produzioni. Paradossalmente c’è la stessa determinazione che ha portato Olivia Pope in Scandal al decidere di non mettere al mondo un figlio o che ha portato Annalise Keating in How To Get Away With Murder a non volere figli dopo la morte del suo bambino, per poi ritrovarsi a fare da madre/matrigna ai suoi studenti. Il modo in cui le tematiche della maternità, del diritto all’aborto, del controllo delle nascite, del’autodeterminazione delle donne sono affrontati nelle serie Shondaland non è mai banale, se vi si riesce a leggere tra le righe senza fermarsi al giudizio superficiale. Nota a margine: se solo gli autori ci evitassero dialoghi interamente basati sull’espressione “screw up”, sarebbe l’ideale.
https://youtu.be/gWUJxEl9ZoQ
Probabilmente per Arizona l’aver rivelato, seppur in buona fede, il segreto della gravidanza di April sarà l’inizio di un lungo periodo di penitenza e probabilmente di isolamento. La sensazione è che l’errore potrebbe allontanarla per un periodo dall’ospedale: ottimo espediente per ovviare al fatto che l’attrice Jessica Capshaw è incinta, mentre il suo personaggio non può esserlo, non in questo momento.
Infine la protagonista: Meredith è alle prese con i tentennamenti delle prime volte di fronte all’idea di frequentare un uomo che non sia il defunto marito padre dei suoi figli. Ad entrare in sintonia con lei è soltanto Alex: l’unico a sapere che spingerla verso qualcosa su cui non ha ancora le idee chiare è semplicemente deleterio. L’unico a trovare le parole giuste per aiutarla a scegliere di fronte al bivio. L’ennesima dimostrazione che i rapporti tra i personaggi storici di Grey’s Anatomy (che siano Meredith e Alex o Meredith e Cristina pur nella sua assenza ingombrante) non potranno mai essere paragonati a quelli coi nuovi arrivi che hanno praticamente imposto la loro presenza nella vita della Grey (leggasi Amelia e Maggie).
https://www.youtube.com/watch?v=1l6U7UnJT8k
L’appuntamento di Meredith con Will Thorpe – fissato, poi rimandato, poi recuperato in extremis e culminato in un’abbuffata di patatine e ketchup in auto – si è rivelato piacevole, non invasivo, tenero. Shonda Rhimes sa che su questo fronte è meglio procedere con i piedi di piombo per non indispettire i telespettatori che ancora non le perdonano la brutta uscita di scena di Derek e sta cercando di indorare la pillola nel modo più tenue possibile. O almeno lo ha fatto in quest’episodio, perché nel prossimo potrebbe accadere qualcosa di decisamente meno piacevole, al punto da spingere la Pierce ad aggredire il bel medico militare: Thorpe si rivelerà un errore clamoroso per la Grey e le causerà l’ennesimo trauma?
https://youtu.be/GnXxIJuFxQw
Ciliegina sulla torta dell’episodio – per far sì che l’elemento surreale non manchi mai – è lo scontro tra Owen e Riggs, col secondo che accusa il primo di essersi arreso ed aver abbandonato le ricerche della sorella dopo l’incidente aereo che è alla base dell’acredine tra i due. Che la fantomatica sorella di Owen sia ancora viva? E magari pronta a palesarsi da un momento all’altro? Di fronte all’assurdità di questa storia che sa fin troppo di posticcio, meglio stendere un velo pietoso. Come pure sulla scelta ripetitiva di ritrarre Amelia sempre e solo come vittima delle debolezze di chi le sta intorno che mettono a repentaglio il suo precario equilibrio.
Nell’attesa di scoprire come evolverà la situazione tra i due, ma anche per i Japril e per Meredith sul fronte Thorpe, ecco trama e promo del prossimo episodio – 12×16 When It Hurts So Bad – con le foto promozionali che preannunciano il ritorno di mamma Catherine Avery e dei piccoli di casa Grey-Shepherd, Zola e Bailey, diventati ormai quasi invisibili nello show.
Meredith fa un passo in avanti con Will ma se ne pente subito dopo; Maggie avverte un allontanamento da parte di Andrew e Amelia rivaluta la sua relazione con Owen. Nel frattempo, Catherine torna in città e si intromette tra April e Jackson.
Il primo sneak peek dall’episodio riguarda invece l’inizio della crisi per Maggie e Andrew.