“Spaccanapoli Times” e “Non farmi ridere, sono una donna tragica” sono i titoli dei due ultimi impegni teatrali di Gea Martire, attrice che ha aperto il suo scrigno di ricordi e di esperienze per le telecamere di Optimagazine.
Da Dino Risi ad Ettore Scola, da Carlo Verdone ai fratelli Vanzina, da Leonardo Pieraccioni a Ferzan Ozpetek, sino a Elvio Porta e Mario Monicelli: il percorso di Gea Martire ha incontrato e incontra molto spesso il cinema ma è con il teatro che mantiene saldo un rapporto praticamente quotidiano. Anche per questo motivo, l’intervista ha permesso di condividere con l’attrice un ricordo di Luca De Filippo, il grande attore recentemente scomparso, con cui aveva più volte lavorato in scena.
Si parte da ‘Spaccanapoli Times’, un testo di Ruggero Cappuccio, con il quale Gea Martire aveva già lavorato nel film “Il sorriso dell’ultima notte” del 2004: “Ruggero ha una scrittura densa, ricca, romantica e straordinaria che riesce a ‘rapirti’ e ad assorbirti; la sua prosa è come un ‘sequestro di persona’, quasi una ‘Sindrome di Stoccolma’ da palco. E tu non vorresti mai liberarti da questa sua scrittura così meravigliosa!“. La chiacchierata con l’attrice campana si è poi spostata sull’immagine del Teatro San Ferdinando di Napoli, ‘il’ teatro di Eduardo De Filippo. Com’è naturale, il ricordo si è soffermato sul figlio del grande drammaturgo – Luca De Filippo – recentemente scomparso: “Il mio è un ricordo vivo, fatto di esperienza di palcoscenico. Abbiamo condiviso due stagioni con lui, portando in scena ‘Questi Fantasmi’ e ‘Il Contratto’. Bisogna parlarne con rispetto, il mio è un ricordo di grande rispetto“.
Gea Martire ha condiviso, agli inizi del 2016, il palco con Massimo Andrei, attore che negli anni scorsi abbiamo intervistato per Optimagazine: “Non farmi ridere, sono una donna tragica’ è un testo di Massimo. Interpreto la ‘donna tragica’ che cerca – con difficoltà – di non ridere: è un testo molto ironico, un invito a non cadere nella seriosità“.
Una donna tragica che, però, ride moltissimo!