Il Samsung Galaxy S7 non dovrebbe avere alcun problema di surriscaldamento, qualunque sia il processore presente sotto al suo cofano. La questione è molto calda, nel vero senso della parola, se consideriamo che solo l’anno scorso il produttore coreano aveva equipaggiato il suo Galaxy S6 del chip proprietario Exynos e non del Qualcomm Snapdragon 810 per evitare i noti problemi di quella generazione di processori.
Ebbene per il 2016, il Samsung Galaxy S7 risulta essere dotato sia di Exynos, sia di Qualcomm Snapdragon 820 (almeno in alcune zone geografiche limitate come gli Stati Uniti). Il rischio scocca bollente dovrebbe tuttavia essere stato deprecato una volta per tutte grazie all’impiego di tubi termici per la dissipazione del calore. Parlando più tecnicamente, abbiamo a che fare con uno “spreader termico”, un sistema che utilizzando dei tubi in rame riempiti di liquido (forse anche solo semplice acqua) riesce a mantenere la temperatura della CPU entro certi limiti.
Il video qui riportato mette a nudo il Samsung Galaxy S7. In realtà, dopo un’attenta fase di apertura della scocca posteriore, molte delle componenti del device vengono rimosse, compresa la batteria e parte del processore per arrivare al nocciolo della questione. Proprio i tubi in rame vengono tagliati con un sottile taglierino per capire la loro composizione semplici, ma allo stesso tempo funzionante.
Non raccomando il filmato ai deboli di cuore che di fatto vedranno il Samsung Galaxy S7 completamente smontato. il focus dei quasi 5 minuti di riprese è anche sul comporto fotocamera e sul suo stabilizzatore ottico. Cosa ne pensi del lavoro portato avanti quest’anno dal produttore?
https://youtu.be/IZU9U72OU5s
Bocchino, guarda che il Samsung è marchio coreano non cinese.
Certo Daniel, sudcoreano :-) Corretto. Grazie della segnalazione.