Il Nexus 5 (2013) di LG probabilmente sarà ricordato come il miglior googlefonino di sempre, c’è ben poco da controbattere. Nemmeno il Nexus 5X, sua prossima rivisitazione, ha saputo eguagliarne la fama. Ecco perché Google avrebbe in mente di rimescolare un po’ le carte in tavola, prendendo anche spunto da Apple.
L’obiettivo? Produrre internamente il proprio hardware, senza affidarne l’assemblaggio ad altri produttori. In tal modo, l’azienda potrebbe seguire da vicino il processo di produzione, avvalendosi di aiuti esterni solo per l’approvvigionamento di alcune componenti (come display e RAM per esempio). Il tentativo è quello di riprendere in mano le redini del gioco, tornando agli antichi splendori che raggiungese l’apice proprio con il Nexus 5 (2013).
Il CEO di Google, Sundar Pichai, si sarebbe fatto portavoce dell’intenzione, da realizzarsi forse subito dopo il lancio di quello che potrebbe essere il prossimo Nexus così come noi lo conosciamo, sotto realizzazione di Huawei. Dopo di che ci sarà un’inversione di rotta, che si concretizzerà non solo nella produzione propria dei prossimi esemplari, ma anche nell’imbastire fruttuose partnership con i gestori telefonici nell’ambito della messa in vendita (cosa che al colosso di Mountain View non è mai andata a genio, ma che probabilmente non può più permettersi di rimandare).
Apple, checché se ne dica, continua ad avanzare imperterrita: Google, quindi, avrebbe ben pensato di darle battaglia ad armi pari, seguendo da vicino il processo di realizzazione e conseguente commercializzazione della propria linea hardware. Ne farebbero le spese OEM come HTC, Samsung, LG, Motorola ed Huawei, che dal 2010 si sono succeduti l’un l’altro per dare forma ai prodotti Google Experience. Credete questa sia la strategia giusta per rilanciarsi e tornare al successo commerciale ottenuto dal Nexus 5 (2013)?