Non amo le giornate dedicate a qualcosa cosa. Ma la giornata della memoria è un’altra cosa. Le altre giornate sono spesso infarcite di mera retorica. Per questo non amo le giornate della mamma e degli innamorati, quella del lavoro e dell’aids. Ma la giornata della memoria la vivo profondamente perché impone a tutti una missione durissima: la memoria di eventi che non abbiamo vissuto, che sono incredibili.
La giornata della memoria ci spinge ad oltrepassare il limite della nostra ignoranza. La giornata della memoria ci costringe ad esser uomini e donne migliori che non guardano altrove. Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario , così scrive Primo Levi sopravvissuto ai campi di concentramento per dedicare la sua vita alla narrazione del disumano orrore attraverso i suoi libri “Se questo è un uomo” e “La tregua”. Primo Levi era ben consapevole di quanto fosse impossibile per un essere umano comprendere l’inferno del campo di concentramento, l’annientamento di ogni dignità e pietà, lo sterminio sistematico ed ideologico. E se non ci sono parole adatte a descriverlo, non c’è racconto. E se non c’è racconto sopraggiunge inesorabile l’oblio, la polvere dei giorni e della cattiva coscienza. Qualcuno potrebbe addirittura negare l’Olocausto!
I morti di Auschwitz e di tutti gli altri campi di concentramento sono ormai polvere nel vento. Per loro non possiamo fare più nulla. Possiamo però fare qualcosa per noi ed i nostri figli: comprendere la lezione del passato per rendere il presente migliore.
Quello che è accaduto durante la II Guerra Mondiale può ripetersi ogni giorno, in ogni angolo del mondo. Lo dimostrano la guerra civile in Serbia e le mattanze nel Sud-Est asiatico, i desaparecidos in Argentina e le stragi etniche in Africa Centrale. E tra le vittime di questi orrori ci sono milioni di bambini, proprio come quelli sterminati nei campi di concentramento.
Con i bambini è vissuta ed è morta la poetessa ebrea di lingua tedesca Ilse Weber ( opere e biografia da scoprire ) che nel campo di concentramento di Theresienstadt compose fiabe e canzoni. Attraverso il racconto Ilse Weber cercava di preparare i bambini al loro orribile destino: la morte nella camera a gas. Ilse Weber morì volontariamente con i bambini che erano affidati alle sue cure. Il marito riuscì miracolosamente a salvare fiabe e canzoni, preziosa testimonianza dell’accaduto.
Wiegenlied. Ninnananna per l’ultima notte a Terezin”
Questa è la strada per Theresienstadt,
smisurata di dolore, e mai più la dimenticherà
chi una sola volta l’ha vista
La giornata della memoria serve proprio affinché nessuno debba mai più percorrere quella strada maledetta.