OM Logo
  • Musica
  • Serie TV
  • Tecnologia
  • Televisione
  • Social
  • Cinema
  • Rubriche
    • Il Baffo Critico
    • Alta Fedeltà
    • Memories
    • APProfondimento
  • Chi siamo
No Result
View All Result
  • Musica
  • Serie TV
  • Tecnologia
  • Televisione
  • Social
  • Cinema
  • Rubriche
    • Il Baffo Critico
    • Alta Fedeltà
    • Memories
    • APProfondimento
  • Chi siamo
No Result
View All Result
OM Logo
No Result
View All Result
Optima shop Italia Optima shop Italia
Home Cinema

La corrispondenza: il mistero dell’amore secondo Tornatore

Una giovane donna resta avvinghiata al sentimento verso un uomo inspiegabilmente scomparso. Il quale però continua a essere presente attraverso video e messaggi. Tornatore riflette sul rapporto tra sentimenti e tecnologia. Peccato per i dialoghi legnosi e la trama un po' improbabile.

di Stefano Fedele
19/01/2016
INTERAZIONI: 126

INTERAZIONI: 126

La corrispondenza amore secondo Tornatore

“Noi due siamo tutto un mistero, altrimenti non staremmo insieme”. “Non puoi lasciarmi in un labirinto senza via d’uscita”. Inevitabilmente, La corrispondenza di Giuseppe Tornatore s’infrange contro la legnosità improbabile dei dialoghi, che qua e là sfiorano il ridicolo involontario. Ma sarebbe ingeneroso fermarsi qui: perché il film possiede il gusto rétro dei melodrammi d’una volta, che sfidando la verosimiglianza e la compostezza minimalista hanno il coraggio di sondare i territori del romanticismo più esasperato. Quelle storie d’amore che si spingono oltre la morte e i limiti del buon gusto narrativo, di cui si ricordano esempi mirabili come Il fantasma e la signora Muir di Joseph L. Mankiewicz.

E poiché in un certo senso si parla di spettri ne La corrispondenza, è adatta l’ambientazione scozzese, in una terra che ci ha consegnato alcuni tra i più bei racconti di fantasmi della letteratura. Infatti quasi subito, dopo l’inizio con le effusioni clandestine tra il maturo professore di astrofisica Ed Phoerum (Jeremy Irons) e la studentessa fuoricorso Amy Ryan (Olga Kurylenko), l’uomo scompare. Amy resta sospesa, senza capire se sia morto o meno: perché, sebbene le notizie ufficiali parlino di un decesso, la ragazza continua a ricevere da lui email, messaggi sul cellulare, filmati e lettere che le vengono recapitate con straordinario tempismo, come se qualcuno la stesse osservando, sapendo esattamente cosa sta facendo. E naturalmente Amy è sballottata tra sensazioni diverse: la paura, il desiderio di restare attaccata a questi brandelli di sentimenti e un bisogno urgente di risposte certe.

ARTICOLI CORRELATI

Rapito

Rapito, il cinema non conciliato di Marco Bellocchio torna a riflettere su religione e potere

26/05/2023
Il Traditore

Il Traditore, Bellocchio e Favino raccontano la maschera tragica di Tommaso Buscetta

26/05/2023
Qui Rido Io

Qui Rido Io, Martone racconta Napoli, Scarpetta e il fantasma della paternità

21/05/2023
La Ragazza con la Pistola

La Ragazza con la Pistola, Monica Vitti, Monicelli e la commedia all’italiana al femminile

14/05/2023

La corrispondenza in qualche modo, come Tornatore ha ammesso, è speculare al precedente La migliore offerta, nel quale un’altra storia d’amore a distanza era condizionata dal ritrarsi della donna, mentre stavola è Irons a sfuggire, nella sua costante presenza/assenza. Peccato però che il film s’incagli sulla già citata verbosità dei dialoghi e sulla ripetitività delle situazioni di un mistero lasciato in sospeso troppo a lungo, coi reiterati viaggi di Amy tra la Scozia e la villa di Ed sull’isola in cui erano soliti incontrarsi (quella di san Giulio sul lago d’Orta, che il film ribatezza romanticamente “Borgoventoso”) all’affannosa ricerca della verità.

La corrispondenza ricorre a metafore troppo scoperte: Amy di mestiere fa la stuntwoman e quando nella finzione del set si getta in un’esplosione o s’impicca, subito didascalicamente si pensa al dolore che la donna si procura restando avvinghiata a un amore impossibile. E, come si conviene a un melodramma, non manca nel passato della ragazza il grande trauma, la morte del padre in un incidente d’auto causato da lei (che ovviamente sarà rivissuto sul lavoro).

Non era male l’idea d’un melodramma contemporaneo, nel quale la tecnologia aiuta la vita dei fantasmi e invece di raffreddare i sentimenti li rinfocola, seppur in modo straniante. Peccato però che il sensibile Tornatore abbia sprecato le intuizioni della sua sceneggiatura che, tra l’altro, con un processo di novelization abbastanza inusuale in Italia, è diventata anche un romanzo, firmato dallo stesso regista.

Tags: cinema italianoJeremy IronsMelodramma

Leggi i commenti

Comments 1

  1. Mariavittoria Ramnelli says:
    7 anni fa

    La corrispondenza. Nuovo film di Giuseppe Tornatore, con le musiche di Ennio Morricone.
    Film intenso, romantico, misterioso; aggettivi che vengono dettati nel profondo dalle musiche ammalianti del Morricone.
    Amy e Ed sono due appassionati di astrofisica, molto innamorati ma con una grande differenza di età. Lui professore, lei studentessa.
    Di colpo, lui parte… una partenza che non avrà più ritorno. Infatti, il professore muore, ma comunque intrattiene con la giovane studentessa una “corrispondenza” di lettere, mail, video. Una corrispondenza ossessiva, maniacale, tanto da far impazzire Amy che, d’improvviso, decide di troncare la corrispondenza con Ed.
    Come per magia, (il nomignolo che Amy usa per chiamare Ed è proprio “WIZARD”), la corrispondenza finisce; niente più messaggi, mail, lettere, regali, video.
    Dopo di che, Amy ritorna a Borgo ventoso, dove i due si ritrovavamo, e lei riesce a ritrovare la cosiddetta corrispondenza con il professore.
    Un film molto appassionante che mi fa pensare alle parole di Foscolo nel ‘Dei Sepolcri’:

    Ma perché pria del tempo a sé il mortale
    Invidierà le illusioni che spento
    Pur lo sofferma al limitar di Dite?
    Non vive ei forse anche sotterra, quando
    Gli sarà muta l’armonia del giorno,
    Se può destarla con soavi cure
    Nella mente de’ suoi? Celeste è questa
    Corrispondenza d’amorosi sensi,
    Celeste dote è negli umani;

    Ecco, il film riprende proprio le parole del Foscolo. I due trattavano ‘una corrispondenza d’amorosi sensi’ dopo la morte. E’ questo il messaggio del film: chi muore continua a vivere in eterno nel cuore di chi ha amato.

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

NB La redazione si riserva la facoltà di moderare i commenti che possano turbare la sensibilità degli utenti.




Optimagazine è un progetto di Optima Italia S.p.A. | p.iva 07469040633 | Capitale sociale: € 1.500.000,00 I.V.
Optimagazine è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli, Autorizzazione N°6 dell’11 febbraio 2015

Scrivi alla redazione - Change privacy settings

  • #WSanremoconRed i migliori interventi social su Sanremo 2017
  • #WSanremoconRed i migliori interventi social sulla quarta puntata di Sanremo 2017 (10 Febbraio)
  • #WSanremoconRed i migliori interventi social sulla terza puntata di Sanremo 2017 (9 Febbraio)
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Home
  • INFORMATIVA PRIVACY
  • Music Update
  • ORADIO
  • Rock4Pino
  • sc
  • Semplicemente Parliamone, alla ricerca della Semplificazione
  • Simons Centro
  • Simons sidebar
  • Test

  • Musica
  • Serie TV
  • Tecnologia
  • Televisione
  • Social
  • Cinema
  • Rubriche
    • Il Baffo Critico
    • Alta Fedeltà
    • Memories
    • APProfondimento
  • Chi siamo