Fino a dieci giorni orsono non sapevo neanche che esistessero le obbligazioni subordinate finite nel turbine dopo il Salvabanche. Nessuno mi ha mai proposto di acquistare obbligazioni subordinate anche perché non ho decine di migliaia di euro in banca. Forse per questo nessuno mi ha proposto di fare un affare con le obbligazioni subordinate.
E si, fare un affare. Perché questa storia del povero risparmiatore truffato con le obbligazioni subordinate più passano i giorni e meno mi convince. E mi convince ancor meno l’idea che, dopo il Salvabanche, a risarcirli debbano esser tutti gli altri concittadini. Ma perché quando incassavano i lauti interessi i possessori di obbligazioni subordinate li dividevano con noi altri?
Non entro nel complicato groviglio giuridico, giudiziario e politico conseguente al SalvaBanche ma onestamente non mi piace esser preso per i fondelli. I titoli di Stato hanno rendimenti odierni inferiori allo zero, il deposito in conto corrente non produce interessi ma anzi ci costringe a sborsare qualche euro ogni trimestre per il servizio reso dalla Banca, i tassi d’interesse per l’acquisto di denaro sono minimi da anni.
Possibile che in questo quadro economico chi possiede decine e centinaia di migliaia di euro non sia consapevole che la proposta d’acquisto di obbligazioni subordinate fosse legata ad un rischio d’investimento che ha reso necessario il Salvabanche? Ci sono risparmiatori che con le obbligazioni subordinate hanno incassato per diversi anni interessi del sette per cento annuo. Significa che per centomila euro di obbligazioni subordinate si mettevano in tasca settemila euro di rendita. Non ho mai sentito costoro proporre di dividere questa somma, guadagnata con una legittima speculazione finanziaria, con noialtri. Adesso che le cose si sono messe al peggio, capita quando fai un investimento di capitale su prodotti a rischio come le obbligazioni subordinate, si pretende di esser risarciti dallo Stato cioè dai soldi di tutti noi? Io non ci sto!
Chi investe assume un rischio: buon per loro se le cose vanno bene, e con le obbligazioni subordinate sono andate più che bene per molti anni. Peggio per loro se le cose vanno male, nonostante le promesse di chi ha venduto tali prodotti e di certo si è ben premurato di celarne i rischi ed esaltarne le potenzialità. E’ del tutto ovvio e normale in una compravendita. Non dicano pertanto gli obbligazionisti di esser stati truffati; hanno rischiato e gli è andata male. Si rifaranno con i soldi che di certo hanno da qualche altra parte.