L’eterna sfida tra Whatsapp e Telegram si arricchisce di un nuovo capitolo estremamente delicato. A distanza di due settimane dal nostro ultimo confronto tra le principali applicazioni di messaggistica istantanea, almeno per quanto riguarda gli store Android e iOS, tocca quest’oggi trattare un argomento che potrebbe cambiare rapidamente gli equilibri di questo particolare contesto.
La questione è estremamente delicata, considerando che in Brasile c’è stato un vero e proprio ban per Whatsapp dalla durata di 48 ore. Tanto è bastato per dare ossigeno alle piattaforme concorrenti, ma anche per sollevare l’indignazione dei vertici della popolarissima applicazione. Come nasce questo provvedimento esemplare? Whatsapp è stato additato di concorrenza sleale nei confronti dei principali operatori brasiliani, con un chiaro riferimento ai servizi offerti in materia di chiamate VOIP.
Si ripresenta pertanto una questione antica è che a mio modo di vedere farà discutere molto anche in Europa. Non è un caso che molti esperti del settore si chiedano in queste ore se la sentenza arrivata dal Brasile possa costituire o meno un pericoloso precedente per il mondo Whatsapp.
Intanto, a gioire delle disgrazie di Whatsapp, come ci si poteva attendere, è stato proprio il team di Telegram. Pur senza menzionare mai il suo concorrente diretto, tramite l’account Twitter Telegram è stato annunciato che l’applicazione nel giro di poche ore ha fatto registrare in Brasile qualcosa come un milione e mezzo di nuove registrazioni. Numeri pazzeschi, che evidenziano la volontà da parte degli utenti di avere sempre e comunque tra le mani una piattaforma con la quale comunicare in modo istantaneo con i propri contatti.
Lecito chiedersi a questo punto cosa avverrebbe se un provvedimento del genere arrivasse anche in Italia per Whatsapp? Anche voi vi gettereste tra le braccia della prima applicazione “alternativa” del caso.