Di fronte a tante, forse inopportune parole, ha scelto di far risuonare Imagine di John Lennon: un pianista parigino, a poche ore dalla serie di attentati che ha sconvolto Parigi con un attacco concentrico alla città, ha deciso di intonare la più nota delle canzoni dedicate alla pace, ormai icona del rifiuto di ogni forma di guerra e di violenza.
Così, senza parole, un pianista francese ha trascinato il suo pianoforte a pochi passi dal Bataclan, la storica sala-concerti parigina che ieri è stata teatro della mattanza di giovani accorsi ad ascoltare un concerto degli Eagles of Death Metal.
Il più feroce dei sei attentati, quello che ha registrato il più alto numero di vittime a causa della presenza di circa 1500 persone nel teatro tutto esaaurito in vista dello spettacolo. Una carneficina nel cuore della città, attaccata non tanto nei suoi luoghi simbolo, ma in posti destinati allo svago e al tempo libero, quelli in cui migliaia di francesi e turisti trascorrevano l’inizio del weekend, senza sapere quegli stessi posti (uno stadio, un ristorante, un teatro) si sarebbero trasformati nello scenario del più sanguinoso tra gli attacchi terroristici subiti dalla nazione, paragonato per efferatezza solo al crollo delle Torri Gemelle.
A parlare all’indomani della strage per questo musicista è solo l’inno alla pace di John Lennon: lo ha riproposto col suo pianoforte a coda nero a pochi passi dal Bataclan teatro della mattanza, con un grande simbolo della pace dipinto di bianco. Eccolo in Rue Richard Lenoir, davanti al teatro, nel video pubblicato online dal freelance Valerio Sordili.
Eppure, a pochi metri dal Bataclan, su Rue Richard Lenoir, c’è già chi vede oltre. O forse solo lo immagina. #Paris pic.twitter.com/gqxLnQre0o
— Valerio Sordilli (@valeriosordilli) 14 Novembre 2015
Una preghiera laica che ha attirato centinaia di persone, commosse e turbate dal profondo shock subito solo qualche ora fa, mentre in città continua la caccia ad ulteriori potenziali terroristi che potrebbero attentare nuovamente all’incolumità dei francesi. Una resistenza silenziosa, che non si abbandona all’odio e continua ad immaginare che uno sforzo di pace sia ancora possibile.