Uno dei principali artisti partenopei per aprire la kermesse cittadina dedicata al cinema. Mario Martone apre il Napoli Film Festival 2015 incontrando il pubblico al cinema Metropolitan di via Chiaia. Il regista napoletano è protagonista della retrospettiva che il festival dedica ogni anno ad un autore. Intervistato dal direttore del Corriere del Mezzogiorno, Enzo d’Errico, Martone ha subito commentato l’esclusione de “Il giovane favoloso” dalla corsa agli Oscar 2016. Alla pellicola sulla vita di Giacomo Leopardi è stato preferito il film postumo di Claudio Caligari, “Non essere cattivo”, osannato all’ultimo festival di Venezia.
Anche Martone ha tessuto le lodi di quello che ha definito un autore di culto definendo la scelta della giuria italiana non un’esclusione per la sua pellicola ma semplicemente una scelta verso un film di assoluto valore. L’occasione dell’incontro-intervista era però dedicata ad analizzare tutta la sua produzione filmica e così è stato. Un viaggio attraverso il suo cinema passando da “Morte di un matematico napoletano” fino a “Il giovane favoloso” passando per “Pastorale cilentana”. Tutto nel segno di Napoli e della Campania che il regista ha definito «una realtà multistrato che con il cinema è possibile esplorare e scavare ogni volta».
A questo proposito ha anche ricordato un gioco che faceva con il compianto Francesco Rosi con cui provava a ricostruire la storia di Napoli attraverso il cinema e i film che l’hanno raccontata. Continuando ad analizzare la propria produzione ha poi parlato del ruolo del passato nella sua cinematografia negando la comune definizione di qualcosa di morto e sepolto e convertendolo in «qualcosa di vivo che ci portiamo ogni giorno accanto». Il regista ha poi scherzato sul tema di quest’anno del festival, la sfortuna, su cui gli organizzatori hanno voluto giocare anche nella comunicazione dell’evento.