C’è un fumetto dello sterminato Pantheon della Casa delle idee considerato per certi versi una lettura di minoranza, o quanto meno, non paragonabile ai personaggi più conosciuti. Si chiama Nemesis e probabilmente sarà uno dei prossimi lungometraggi che vedremo da qui a qualche anno. Gli addetti ai lavori, ma non solo loro, lo hanno più volte citato come una sorta di contraltare, a suo modo malvagio, idealmente contrapposto al consolidato stereotipo dell’universo supereroistico costruito sul modello di Tony Stark – Iron Man, Bruce Wayne – Batman e via discorrendo. Per un certo periodo addirittura si sparse la voce di un intentata causa da parte della DC, nei confronti della Marvel, motivata dall’eccessiva somiglianza che ci sarebbe fra Nemesis e lo stesso uomo pipistrello. False voci: furono smentite nel volgere di poco tempo, ma sicuramente hanno contribuito a dare ulteriore slancio al personaggio in questione.
Nemesis è in breve un criminale mascherato che elimina alcuni suoi nemici in una sequenza calcolata di assassini, stragi e congetture architettate nei riguardi di prestigiosi alti funzionari della polizia dell’estremo oriente (Corea del Nord, Singapore, Hong Kong, Cina e Giappone). La simpatica caratteristica (in verità non nuova nell’immaginario fumettistico e cinematografico) di Nemesis riguarda anche il fatto che il criminale in calzamaglia dona il privilegio a ciascuna vittima di conoscere luogo e momento della loro morte. In realtà la vittima più importante è tale Blake Morrow, super poliziotto di Washington D.C..
Nemesis si appresterebbe quindi a vedere il suo esordio sul grande schermo: i loro creatori Mark Millar/Steve McNiven, dovrebbero vedere vivere il loro personaggio grazie alla Warner Bros. Pictures (precedentemente la Twentieth Century Fox. si stava occupando già da qualche anno dell’idea) che per il momento ha affidato ai fratelli Joe e Matthew Michael Carnahan, il compito di riscrivere la sceneggiatura. Joe Carnahan al momento è anche candidato alla cabina di regia.