Stadio San Paolo aperto a tutti, non solo ai tifosi. Il percorso per il nuovo Stadio San Paolo è complesso: il quadro normativo e la situazione economica generale del Paese rendono estremamente accidentato il percorso esecutivo. Fatta questa premessa, si può discutere la dimensione e la capienza del nuovo Stadio San Paolo, ma non è questo il tema centrale. Il principio da affermare è che: lo Stadio San Paolo non può più soltanto esser destinato al calcio ed ai tifosi; va aperto agli spettatori amanti del calcio ma anche della musica e degli eventi.
Il nuovo Stadio San Paolo dovrà esser un luogo polifunzionale ed aperto agli spettatori anche se non tifosi e per eventi molteplici. La zona di Fuorigrotta è ideale: ben connessa con gli assi viari, ferroviari, marittimi e poco distante dall’aeroporto.
Bisogna lavorare sui parcheggi dello Stadio San Paolo; che delitto quelli sotterranei costruiti per Italia 90 e mai praticamente utilizzati. E poi bisogna rendere l’impianto idoneo alla moderna fruizione dell’evento: posti numerati ed assegnati, negozi e ristoranti, servizi accessori collegati all’acquisto del biglietto semplice e personalizzato, sicurezza. Ed ancora le tecnologie devono consentire, in poche ore, di trasformare il rettangolo di gioco in un palcoscenico per spettacoli o per eventi artistici, culturali, aziendali. Uno Stadio San Paolo da fruire tutto l’anno non solo per i tifosi di calcio ma anche per gli appassionati di musica, eventi, moda.
L’idea che lo Stadio San Paolo sia un riservato dominio per il calcio e per i tifosi di calcio è ormai antistorica. Tutti gli impianti più moderni, in Europa e nel mondo, ospitano manifestazioni molteplici: Wembley i grandi concerti rock, Saint Denis le sfilate di moda, l’Allianz Arena le convention aziendali, il Nou Camp un museo tra i più visitati Spagna.
Non sono tifoso del Barcellona, ma ho volentieri acquistato un biglietto per assistere ad una gara dei blaugrana, ho visitato il museo, mangiato nel ristorante e comprato gadget nei negozi logati. Mi sono divertito da spettatore, non da tifoso.
Ecco lo Stadio San Paolo dovrà diventare proprio questo: un luogo dove vivere una grande esperienza sia calcistica che spettacolare a seconda dei gusti e delle circostanze. Se lo Stadio San Paolo, come tutti gli altri stadi italiani, non diventerà questo la discussione sui posti sarà inutile. Assisteremo ad un’ulteriore desertificazione degli spalti, perché nelle condizioni attuali chi si reca allo Stadio San Paolo ( ma vale per ogni altro stadio italiano) è davvero altro che un tifoso; è un eroe per i disagi che deve sopportare prima, durante e dopo la partita.