“Tutti i film che fanno per ragazzi sono inutili e non bisogna vederli”. Sembra paradossale quest’affermazione di Claudio Gubitosi, ideatore e direttore artistico del Giffoni Film Festival, la più grande manifestazione dedicata al cinema per ragazzi, nata nel 1971. Ma ascoltiamo cosa aggiunge subito dopo: “Bisogna vedere i film invece che parlano dei ragazzi, ripresi nel loro contesto sociale. Perché i ragazzi non sono un mondo a parte, ma parte di questo mondo”.
Il festival di Giffoni ha creato un modello d’impresa invidiabile, attraverso un progetto che è anche un grande caso di marketing territoriale, capace di rilanciare un’area dell’entroterra campano senza attrattori particolari, trasformandola nel cuore pulsante di un evento di risonanza internazionale.
Il segreto del festival sta nel non limitarsi al binomio ragazzi-cinema: partito da lì, Giffoni ha fatto molti passi in avanti, salvaguardando l’identità della manifestazione, ma allargando continuamente i suoi ambiti di interesse. Al punto che, nel 2009, si è reso necessario il cambio di nome, passando a Giffoni Experience: “Noi non siamo il festival di Cannes o Venezia, né abbiamo mai avuto l’ambizione di esserlo – aggiunge Gubitosi. Siamo stati i pionieri di un’idea di cinema che punta sui giovani, ma ci siamo resi conto che non poteva bastare una bella rassegna per raccontare l’armonia e la conflittualità tra le generazioni. E quindi è nato Giffoni Experience, un’esperienza globale, che è sociale, umana, culturale, nella quale i film diventano strumentali a una missione più ampia, quella di scoprire e lanciare nuovi talenti. Ricordiamo che il sessanta percento delle pellicole proiettate al festival sono opere prime”.
Giffoni non si ferma qui, il direttore ha in serbo un’ulteriore sorpresa. “Viviamoci quest’edizione, ma dall’anno prossimo nascerà qualcosa d’altro. Non potremo più parlare nemmeno di Experience, ma di Giffoni Opportunity. Una realtà che approfitta della forza di un brand ormai famosissimo per lanciare un nuovo progetto, legato a Innovation Hub”.
Cos’è Innovation Hub? “Un acceleratore di idee – sottolinea Gubitosi –, che dà forza a progetti che puntano sull’innovazione tecnologica. Da passivi gestori di prodotti degli altri diventeremo noi stessi produttori. Realizzeremo i nostri prodotti d’animazione, web series, app per telefonini”. Da qui nasce l’iniziativa, promossa insieme da Giffoni e Optima Italia, che aiuterà a sviluppare le migliori idee imprenditoriali tra quelle proposte da giovani tra i 18 e i 26 anni, nei settori del mercato digitale e della web economy. I progetti selezionati in occasione della 45esima edizione del Giffoni Experience, dal 17 al 26 luglio, parteciperanno al format “Giffoni Dream Team”, primo passo nella direzione della realizzazione pratica delle idee, attraverso un momento di condivisione e sviluppo di prototipi per il mercato della digital education e del digital learning.
Tutto questo non sarebbe stato possibile, ricorda Gubitosi, senza un altro elemento fondamentale: “Per fare innovazione ci vogliono anche gli ambienti giusti: e questo è Giffoni Multimedia Valley, un grande progetto prossimo a diventare realtà, dopo dopo una lotta durata quattrodici anni. Duecentomila metri quadri totali del valore di quasi 40 milioni di euro, tutti stanziati attraverso i fondi europei, nei quali l’attuale Cittadella del Cinema verrà inglobata”.
Ora entriamo nel programma della manifestazione che parte il 17 luglio, “perché la piazza digitale funziona benissimo, ma arriva un momento in cui ci si deve guardare negli occhi e parlare”, puntualizza Gubitosi. Il tema è “Carpe diem”, l’insegnamento oraziano che il professor Keating di Robin Williams – omaggiato da una maratona a lui dedicata il 16 luglio – consegnava ai suoi allievi. “Un tema indistruttibile, perché ogni giorno siamo chiamati a cogliere e vivere l’attimo fuggente, per cambiare la nostra esistenza. Vedere i numeri di Giffoni fa impressione – dice Gubitosi –, 4200 film in preselezione, un centinaio distribuiti nelle varie sezioni, 3600 giurati di 52 nazioni, e dall’anno prossimo ce ne saranno altri 1500”.
E poi ci sono gli ospiti: “38 italiani, scelti tra la meglio gioventù del nostro cinema e televisione – Asia Argento, Fabio De Luigi, Stefano Fresi, Fabio Troiano – e 6 star internazionali di prim’ordine”, tra cui Orlando Bloom, Mark Ruffalo, Darren Criss.
L’intervista si chiude con l’sms dei sogni, indirizzato al grande regista François Truffaut, che fu ospite del festival nel 1982: “Caro François, hai visto più tu che io che Giffoni era necessario. Grazie per l’opportunità che mi hai dato di guardare dentro e fuori la potenza di Giffoni”.