Gianna Nannini vuole chiudere al più presto la pendenza giudiziaria col fisco italiano: la rocker senese ha spiegato così la strategia difensiva adottata nel procedimento che la vede imputata per una presunta evasione fiscale da quasi 4 milioni di euro.
La vicenda è balzata agli onori delle cronache lo scorso anno, in seguito ad un’inchiesta della Guardia di Finanza: per l’accusa, negli anni tra il 2007 e il 2012, la cantante avrebbe schermato i guadagni ricavati da dischi e concerti avvalendosi di una società di diritto irlandese e una di diritto olandese, per sfruttare la legislazione fiscale più favorevole rispetto a quella italiana.
Così sarebbero stati in parte sottratti al sistema fiscale italiano i proventi dai diritti che arrivavano alla sua società milanese, la Gng Musica srl, dalle case discografiche Sony e Universal. Nell’aprile 2014 il gip aveva disposto anche il sequestro preventivo della sua villa a Siena, con tanto di sigilli a scuderie, magazzini ed autorimessa.
Ora il gup di Milano Fabio Antezza ha accolto la richiesta presentata dai legali di Gianna Nannini: per quei 3 milioni e 750mila euro evasi contestati dalla pubblica accusa la cantante ha chiesto patteggiamento. L’accordo con la Procura di Milano prevede una pena di 1 anno e 2 mesi di carcere, con la sospensione condizionale e senza che la condanna venga registrata nel casellario giudiziario. Insomma, Gianna Nannini ne esce con la fedina penale intonsa e ovviamente senza incorrere in alcuna forma di limitazione della libertà personale.
Secondo la difesa, l’importo della presunta evasione si sarebbe ridotto a circa un milione di euro dopo le prove portate depositate dall’avvocato Giulia Bongiorno, fatture che avrebbero dimostrato come gran parte della cifra contestata in realtà non era stata evasa.
Gianna Nannini non ha commentato l’evoluzione della vicenda giudiziaria: il suo staff si è limitato a condividere sui canali social ufficiali la nota firmata dall’avvocato Bongiorno, in cui la cantante viene descritta come “amareggiata e sorpresa dalla vicenda” e intenzionata a “ribadire l’assoluta trasparenza della propria condotta” nonostante la richiesta di patteggiamento. Le accuse di evasione fiscale, lungi dall’essere riconosciute ed accettate dall’artista, sarebbero “riferibili esclusivamente all’operato di soggetti terzi nei quali nutriva una sconfinata e tuttavia malriposta fiducia“.
Dalla volontà di lasciarsi alle spalle questa incresciosa vicenda che certamente non ha giovato alla sua immagine pubblica è scaturita la decisione della Gmg Musica, la società della cantautrice, di accordarsi con l’Agenzia delle Entrate pur di mettere fine al processo.
Va da sé come la notizia abbia scatenato reazioni contrastanti in rete tra gli stessi fan della Nannini: in molti commentano caustici la presunta “evasione fiscale a sua insaputa“, altri credono alla buona fede dell’artista, che d’ora in poi potrà tornare ad occuparsi esclusivamente di musica.