Ultimi giorni di Optima Erasmus, e Optimagazine intervista oggi un altro dei suoi partecipanti, Alex Morte Fanlo, che fa il bilancio della sua esperienza Optima Erasmus a Roma.
Ciao Alex! Qual è stato il momento più bello della tua esperienza Erasmus a Roma, che non dimenticherai mai? So che hai anche visitato altri posti in Italia, ci racconti qualcosa?
Non ho un momento preferito, penso che il fatto di aver incontrato tante persone meravigliose e uniche è ciò che ha reso quest’esperienza unica e speciale.
Oltre a Roma, sono stato anche a Napoli, in Sicilia, a Venezia, Siena, Verona e Padova e altri posti. Inoltre, ho in programma un viaggio a Salerno e mi piacerebbe anche andare a Firenze. Devo dire che sono stato felice di conoscere luoghi diversi in diverse regioni d’Italia. Mi piaceva vedere il contrasto tra città, culture e diversi modi di vivere. A mio parere, la città che mi è piaciuta, oltre Roma, che è sicuramente la mia preferita, è Verona, una cittadina piccola ma molto accogliente e particolare. Ma in generale non dimenticherò mai tutti gli amici, i luoghi visitati e le esperienze uniche di questo semestre a Roma.
Una domanda un po’ scottante. Nella classifica Optima Erasmus sei sempre stato in ultima posizione, e molti dei tuoi messaggi hanno ottenuto ben pochi voti. Come spieghi la tua minore popolarità rispetto agli altri ragazzi?
Beh, purtroppo, in ogni gara c’è sempre qualcuno che arriva ultimo, e questa volta è toccato a me. La verità è che mi aspettavo un maggior coinvolgimento sui miei post, ma anche se so per certo che molte persone mi hanno seguito ed erano attenti a ciò che pubblicavo, non c’è stata la costanza che mi aspettavo. Forse alcuni dei miei fan non hanno prestato attenzione all’importanza di votare e commentare.
Comunque sono grato a tutti coloro che mi hanno seguito in modo più o meno continuo perché anche grazie a loro ho potuto entrare a far parte di questo grande progetto.
Una delle tue passioni, come sappiamo, è il calcio. Sei andato a vedere alcune partite qui in Italia? E qual è la squadra italiana che preferisci?
Sono andato a vedere due partite allo Stadio Olimpico di Roma. La prima era il match di Europa League Roma-Feyenoord, l’altra era Roma-Atalanta in Serie A. Non ho potuto andarci spesso come avrei voluto, ma ho seguito moltissimo la serie A soprattutto grazie ai miei coinquilini, che sono grandi appassionati di calcio, e grazie a loro ho potuto seguire molte partite in TV. Non ho dubbi nel dire che la mia squadra italiana preferita è l’AS Roma. Mi piace molto il suo gioco e la lealtà dei suoi giocatori nei confronti della società.
Che cosa hai imparato alla fine di quest’esperienza Erasmus? Ti senti diverso dopo questa avventura? Pensi che in futuro cercherai lavoro in Italia?
Questa esperienza mi ha fatto indubbiamente crescere molto a livello mentale. Ho scoperto tutte le sfide derivanti dal vivere senza la mia famiglia, come fare i lavori di casa o imparare a vivere con altre persone che non sono quelle con cui hai vissuto una vita. Mi ha aiutato a vedere la vita da un altro punto di vista, perché mi ero sempre sognato e immaginato come sarebbe stato vivere al di fuori del mio paese, ma fino a quando non l’ho fatto, non mi rendevo conto che grande passo era. Prima di venire in Italia, credevo di essere già autonomo e indipendente, ma fino a quando non sono venuto qui mi sono accorto di non esserlo stato veramente. Mi ha anche aiutato moltissimo il fatto di conoscere tante persone di paesi differenti, che mi ha aiutato a conoscere meglio le grandi differenze tra le culture e regioni del mondo e a concludere che alla fine siamo tutti unici e inimitabili allo stesso tempo con i nostri difetti e le nostre virtù. Se decidessi di trasferirmi in Italia per lavorare questa esperienza mi aiuterebbe molto, perché non sarebbe così difficile adattarsi. Si tratta di una possibilità che mi attira davvero, perché mi piaccciono moltissime cose del vostro paese, dalla cultura, alla gastronomia, allo stile di vita etc. Chissà, forse in pochi anni troverò un buon lavoro qui e ci resterò a vivere per molto tempo. Chi vivrà vedrà!