Che la 68esima edizione del Festival di Cannes sia partita da due giorni è ormai cosa risaputa credo da tutti. Certo i clamori, paparazzate e gossip vari da un po’ di tempo appaiono come ridimensionati, ma è specchio dei tempi: di questi tempi di “crisi perdurante” dove si fa quasi fatica ad ostentare “il superfluo” o il presunto tale. Ma Cannes c’è e ci sarà. Si spera ancora per molto, nel bene e nel male. La notizia della giornata riguardante la croisette riguarda sicuramente il trionfo di applausi, addirittura accompagnato da cori da stadio, che ha accolto la proiezione (non in concorso) di Mad Max: Fury Road (una delle ultime volte che abbiamo parlato di questo film è stato qui). Ma questo è solo l’inizio, a poco dal via di questo Festival del cinema internazionale che vedrà 19 film in concorso a contendersi la Palma d’Oro e gli altri premi della selezione ufficiale che saranno assegnati dalla giuria il 24 maggio prossimo.
A proposito di Giuria, ricordiamo che la stessa vede presidenti i fratelli Joel e Ethan Coen, affiancati da Rossy de Palma, Sophie Marceau, Sienna Miller, Rokia Traoré, Guillermo del Toro, Xavier Dolan e Jake Gyllenhaal. Cannes quest’anno sarà ricordato anche per la massiccia presenza italiana, che vedrà gareggiare Nanni Moretti (con Mia Madre), Paolo Sorrentino (con Youth – La Giovinezza) e Matteo Garrone (con Il racconto dei racconti). Ad essi va aggiunto anche il giovane Roberto Minervini (con Louisiana nella sezione Un Certain Regard). Ma Cannes si distingue non solo per lo spessore professionale e culturale che da sempre lo contraddistingue, ma anche per certe differenze che a tratti lo contrappone a quello che è l’appuntamento più atteso e osannato dalla cinematografia internazionale: gli Oscar di Hollywood ovviamente. Qualche esempio?
I tanto “amatiodiati” selfie: quello condiviso da Ellen DeGeneres ad Hollywood è già storia. Cannes ne ha proibito l’uso e l’abuso! Almeno per quanto riguarda il tappeto rosso. La motivazione risiederebbe nel loro ostacolare l’organizzazione e nel loro essere “ridicoli e grotteschi”, stando a quanto dichiarato dallo stesso direttore del festival.
E a proposito del tappeto rosso: quello degli Oscar è quasi “un’istituzione”. A Cannes è quasi una “trappola”! Viene infatti srotolato a ricoprire i 24 scalini che conducono al Palais dove si svolge la cerimonia. Con certi tacchi e certi abiti, credetemi, è quasi un’impresa no limits.
Insomma di differenze piccole o grandi serie e meno serie ce ne sono. Ricordiamo anche, per esempio, che solitamente l’Academy pone maggiore attenzione sui grandi film hollywoodiani; i film stranieri quasi sempre sono si premiati, ma spesso in una categoria ben precisa. A Cannes invece è statisticamente provata una maggiore “apertura”, sia a film statunitensi che europei. E si potrebbe continuare con altri paragoni, altre argomentazioni. Ma così. Solo per il gusto di farli. In fondo stiamo parlando di due eventi eccezionali che aiutano, fra il serio e il gossipparo, a farci capire spesso la differenza tra un buon film e un brutto lungometraggio. Spesso però. Mica sempre.
E di queste simpatiche differenze qui a seguire trovate un’infografica realizzata dalla piattaforma di moda internazionale Stylight