Nel corso dei controlli sui migranti, la polizia spagnola di frontiera ha scoperto un bambino nascosto all’interno di un trolley. La scoperta è avvenuta a Ceuta una città autonoma spagnola in territorio marocchino diventata per i migranti una delle porte d’accesso all’Europa.
Abou, questo il nome del bambino di otto anni, è diventato un mito tra i migranti del Nord Africa nonostante che il tentativo del padre di farlo entrare clandestinamente in Europa sia fallito grazie agli scanner della polizia spagnola.
Le frontiere europee sono letteralmente prese d’assalto dai migranti che utilizzano ogni mezzo, anche quelli più fantasiosi e pericolosi, per tentare di scardinare la fortezza continentale, il loro mitico Eldorado.
Barconi insicuri, cassoni di camion compiacenti, stive navali, valichi montuosi. I migranti non indietreggiano di fronte a nessun pericolo per riuscire ad entrare in Europa. Persino infilando un bambino in una valigia mettendo gravemente a rischio la vita di Abou. Di solito i migranti nella valigia mettono i loro poveri averi e tutti i sogni di una vita migliore.
Chissà cosa avrà pensato quando il padre l’ha infilato nel trolley? Gli avrà fatto credere che fosse un gioco, una sorta di nascondino? Rannicchiato tra la biancheria, Abou avrà avuto paura di fare una brutta fine come quella di tanti altri migranti annegati in mare oppure soffocati dal monossido di carbonio nella stiva di un traghetto? Abou è uno dei tanti migranti che ogni giorno tentano la sorte, ma egli non ha deciso per conto proprio. E’ stato il padre, già in possesso di un regolare permesso di soggiorno in Spagna, a decidere per lui.
Se l’impresa fosse riuscita, come a tanti altri migranti, Abou sarebbe però stato un bambino fantasma, un clandestino. Non avrebbe potuto frequentare la scuola, giocare con i compagni, fare la vita di un bambino. Triste destino quello dei migranti senza più casa, patria, identità. Certo tra i migranti ci saranno anche dei delinquenti e dei terroristi, ma un’Europa che non riesce a gestire in modo civile, solidale ma pur severo il flusso dei migranti è un’Europa che non ha ragion d’esistere. Mi viene voglia di metterla in valigia, proprio come Abou.