Eravamo agli inizi degli anni 80 quando L’uomo da sei milioni di dollari fece il suo esordio alla televisione italiana. Di quel telefilm ormai cult, ricordo soprattutto le immagini iniziali della sigla, accompagnata da una colonna sonora incalzante (la sigla italiana dal titolo “Se” era cantata da un allora quasi sconosciuto Nino Buonocore). E poi c’erano le scene centrali di ogni episodio, accompagnate da un eccezionale slow motion, in perfetto sincrono con quel fatidico suono che faceva capire che il colonnello stava ricorrendo alla sua forza sovrumana.
Ricordiamo però per i più giovani (che vi siete persi!) chi era il colonnello alias il protagonista. Steve Austin, militare di carriera, perde le gambe, il braccio destro e l’occhio sinistro, mentre è impegnato in una delle sue tante missioni. Recupererà arti e organi con una funzionalità iper dimensionata grazie ad interventi bionici all’avanguardia che costeranno la fantasmagorica (per allora) cifra di sei milioni di dollari. È questa la genesi dell’eroe bionico, protagonista della serie.
Del progetto di trasporre un remake in grande stile al cinema, se ne è parlato più di una volta nel corso degli anni trascorsi. Al centro dei rumours c’è stato per esempio Jim Carrey, a metà degli anni Duemila, per una presunta versione comica (secondo me sarebbe stato eccezionale) e nel 2011 Leonardo Di Caprio per un’ipotesi di regia con Bryan Singer. Non se ne fece nulla in entrambi i casi ovviamente.
Ma torniamo all’attualità: sembra che questa sia la volta buona. L’ultima novità, cronologicamente parlando, riguarderebbe appunto la scelta dello sceneggiatore che, stando a quanto dichiarato da Bob Weinstein in persona, sarà Damián Szifron. Szifron, per chi non lo ricordasse, ha ricevuto una nomination agli Oscar per Storie pazzesche, come miglior film straniero. Per il resto si sa che il protagonista sarà interpretato da Mark Wahlberg e la regia sarà affidata a Peter Berg. Bene. Sembra che i pezzi si stiano incastrando a dovere. Ovviamente però, rimarrebbe da ritoccare il titolo: sei milioni di dollari oggi giorno sono spiccioli se paragonati, per esempio, a cifre di ingaggio di campioni dello sport. Un piccolo aumento per essere più credibili agli occhi delle varie svalutazioni e crisi finanziarie che ci sono state, sarebbe d’obbligo.