Going Clear: Scientology and the Prison of Belief, un titolo che la dice già lunga sulle intenzioni di questo film. Si tratta del lavoro di Alex Gibney che uscirà in Italia il 25 giugno 2015 ed è basato sull’omonimo libro scritto da Lawrence Wright. Nelle pagine di Wright sono riportate molte testimonianze di ex appartenenti alla setta religiosa delle star di Hollywood, che ne mettono a nudo gli abusi, legati in particolar modo al grande potere economico. La pellicola di Gibney ripropone queste storie per cercare di smascherare le vera vocazione dell’organizzazione religiosa. Il film tira in ballo, tra gli altri, Tom Cruise e John Travolta, due dei membri più famosi della chiesa fondata da L. Ron Hubbard.
Tra le testimonianze più significative c’è quella di Paul Haggis, il regista due volte premio Oscar per Million Dollar Baby e Crash – Contatto Fisico. Entrato in Scientology nel mezzo di una travagliata relazione amorosa, decide di uscirne dopo trentacinque anni di fedele appartenenza. Haggis dà una definizione molto chiara dell’organizzazione religiosa, indicandola come una setta che fa in modo di rendere tutto possibile nella vita, ma solo dopo che le hai messo a disposizione l’intero patrimonio.
Chi ne esce veramente male da Going Clear: Scientology and the Prison of Belief è Tom Criuse. Il film traccia una linea diretta tra la chiesa e la fine dei due matrimoni dell’attore di Top Gun, che tra l’altro scelse come testimone di entrambe le nozze proprio il capo dell’organizzazione David Miscavige. Un ex membro, Mark Rathbun, sostiene inoltre di avere avuto ordine da Cruise di mettere sotto controllo il telefono della Kidman, in un periodo in cui le cose tra i due stavano andando alla deriva. Anche John Travolta non ha una parte troppo lusinghiera nel film, accusato di avere assistito senza intervenire agli abusi sulla donna che lo aveva iniziato a Scientology.
Concordo al 100% con il signor Fabrizio.
E’ l’ora di finirla con queste bugie, e non solo su Scientology!
Le fonti dell’autore del documenatrio, il sig. Alex Gibney, e del sig. Lawrence Wright, autore del libro sui cui si basa il documentario, sono state rimosse per indegnità e abusi dalle cariche che avevano all’interno della Chiesa di Scientology più di dieci anni fa; successivamente, alcune di loro hanno complottato segretamente per fornire testimonianze false ai mezzi di informazione; alcune di loro dietro pagamento.
Il sig. Gibney ha rifiutato di rispondere a una dozzina di lettere con cui la Chiesa di Scientology chiedeva di affrontare ogni accusa; si è rifiutato di incontrare 25 persone: figli, ex-mogli, ex-mariti, superiori e colleghi che hanno lavorato per anni con le sue fonti di informazione su Scientology. Tutte si erano recate a New York per rispondere ad ogni singola accusa riportata nel documentario.
Il sig. Gibney ha mantenuto un atteggiamento tutt’altro che obbiettivo e ha volutamente ignorato i documenti ufficiali e testimonianze di individui e fedeli da ogni parte del mondo che rappresentano veramente Scientology. Come sopra riferito, tutto è documentato con video, testimonianze e documenti ufficiali alla pagina http://freedommag.org/hbo.
Ha dato credito a Paul Haggis che nel 2009 pretende di non esser piu’ uno Scientologist dopo 30 anni che non ne frequentava i servizi religiosi. La sorella Katie Haggis lo sbugiarda in una lettera aperta e svela la sua mancata partecipazione alla religione dei Scientology sin dal 1977 (www.kathyhaggis.com).
Parlare di una relgione fornendo solo la versone dei fuoriusciti non è né informativo né educativo, può, e nel caso del documentario di Gibney lo è stato, essere fuorviante.
A tal proposito, il prof. Bryan Ronald Wilson, uno dei piu’ stimati sociologi internazionali ed esperto di religione comparata, in merito a questo argomento ha scritto: “L’apostata ha generalmente bisogno di giustificarsi. Cerca di riscostruire il suo passato per scusarsi di un’affiliazione precedente e per biasimare coloro che erano prima i suoi migliori amici. Non è insolito che l’apostata impari a riptere una “storia atroce” per spigare come, per mezzo della manipolazione, di trucchi, coercizione e inganno, sia stato indotto ad unirsi ad un gruppo che ora rinnega e condanna. Gli apostati, enfatizzati dalla stampa, hanno a volte cercato di trarre profitto economico vendendo le loro storie ai giornali […]. La storia dell’apostata, che è di solito presentato come una vittima, è vista come una “buona” notizia per i media, in particolare se si offre di “rivelare” aspetti, e forse i segreti, del movimento al quale precedentemente apparteneva. Di conseguenza, gli apostati ricevono forse una quantità ingiustificata di attenzione da parte dei media, in particolare quando sono in grado di presentare la loro fedeltà precedente sia in termini della loro vulnerabilità e la manipolazione, inganno o la coercizione esercitata dai leader e membri del movimento in cui si sono stati reclutati. Poiché questi racconti sono spesso le uniche informazioni normalmente disponibili al pubblico delle religioni minoritarie, e certamente le informazioni più ampiamente diffuse, l’apostata diventa una figura centrale nella formazione (o “misformation”) del parere di dominio pubblico in merito a questi movimenti. Gli accademici e studiosi interessati a minoranze religiose, in particolare i sociologi, nel cui campo questo argomento questione particolare bugie, normalmente perseguono le loro inchieste accademiche con una varietà di metodi ben noti. Raccolgono i propri dati non solo da ricerche d’archivio e dallo studio della materia e dei documenti stampati, ma anche attraverso l’osservazione partecipante, con interviste, questionari e, direttamente al punto in questione, tramite informatori. Gli apostati sono spesso informatori molto volenterosi, ma i sociologi generalmente usano notevole attenzione rispetto a questa possibile fonte di prova […]” (Bryan Ronald Wilson, Apostates and New Religious Movements, Oxford, Inghilterra, 3 dicembre 1994).
La Chiesa di Scientology non pretende un trattamento di favore, né pretende che i mezzi di informazione non si occupino del suo operato, che peraltro è stato ampiamente riconosciuto lecito e di natura religiosa in decine di sentenze, atti amministrativi e studi di sociologi ed esperti di religione (http://italian.bonafidescientology.org/bonafide-scientology.htm).
La Chiesa di Scientology chiede un trattamento equo e rispettoso della propria dignità e dell’onore dei suoi fedeli. Per maggori informazioni consultare i siti: http://www.scientology.it e http://www.lronhubbard.it.