Chi dava per spacciato The Voice of Italy 3 deve ricredersi, parola di J-Ax: il talent della Voce di Rai2, nonostante abbia perso la presenza carismatica di Raffaella Carrà e non abbia trovato un fenomeno mediatico alla suor Cristina, viaggia costantemente intorno ai 3 milioni di telespettatori nonostante una controprogrammazione importante.
J-Ax ne ha parlato in un’intervista a TheHuffingtonPost.it, la testata online diretta da Lucia Annunziata, in un’intervista apparsa all’indomani della puntata di Blind Audition in onda mercoledì 18 marzo: il quarto appuntamento col talent show ha raggiunto 2.941.000 spettatori e uno share del 12,63%, a fronte del record di ascolti della partita di Champions League su Canale5 (8.007.000 spettatori con share del 27,52%).
Convinto del potenziale di The Voice of Italy 3, J-Ax difende il programma dai detrattori e ne magnifica i risultati, lanciando frecciate a chi ipotizzava un calo di interesse da parte del pubblico dopo l’abbandono di Raffaella Carrà.
Tornata in Rai con lo sfortunato esperimento di Forte Forte Forte, la Raffa nazionale ha lasciato spazio alla prima poltrona doppia del format italiano, affidata a Roby e Francesco Facchinetti. Un cambio di passo che secondo J-Ax si è rivelato azzeccato: nonostante l’assenza della Carrà si faccia sentire, la nuova formula risulta vincente.
Chi pensava che The Voice sarebbe morto senza Raffaella Carrà e Suor Cristina deve fare mea culpa. In televisione contano i risultati e gli ascolti ci dicono che stiamo spaccando i culi (…) Sì, mi manca Raffaella Carrà, ma devo ammettere che i Facchinetti funzionano molto bene. Mi piacerebbe fare un’edizione tutti insieme e aggiungere un’altra sedia. Chi ha detto che The Voice non avrebbe avuto ascolti senza Raffa e senza Suor Cristina si è dovuto ricredere. I giornalisti televisivi che hanno scritto queste cose dovrebbero essere licenziati. L’audience è migliorato, cresciamo sempre, anche con una controprogrammazione difficile. L’anno scorso si è fatto un grave errore nel giudicare il successo di The Voice dal boom di Suor Cristina.
In quanto all’Audience, va specificato che la fase delle Blind Audition, col meccanismo delle selezioni al buio, ha sempre fatto una certa presa sul pubblico, mentre gli step successivi fanno più fatica ad appassionare i telespettatori. Ciò nonostante, J-Ax sembra entusiasta di questa partenza di stagione di The Voice of Italy 3 e confessa di sentirsi pienamente a suo agio nonostante le critiche ricevute quando ha accettato di diventare un coach.
Io vivo benissimo questa nuova condizione perché non sono cambiato, non ho modificato una virgola del mio comportamento. Ho vinto la mia sfida perché non mi sono snaturato, non sono cambiato per piacere alla gente. Non mi sono venduto. Ho solamente venduto meglio me stesso, facendo arrivare al pubblico temi che nelle mie canzoni ci sono da anni. Con la televisione li ho sviluppati meglio. In un certo senso mi sono liberato di tanti complessi che avevo e che impedivano di essere me stesso al 100%. C’è molta differenza tra vendersi e vendere.
infatti mentre i live show con la Carrà facevano ottimi ascolti adesso sono calati sottoterra!
veramente gli ascolti si sono abbassati eccome nonostante queste fossero le blind audition, ovvero l’unica parte interessante del programma! dalle battle in poi dicentano una palla!
… e invece i dati non sono migliorati affatto
sia nella prima ke nella seconda edizione alla quarta puntata the voice era a oltre 3.400, qst anno sempre sotto i 3.000, a parte la prima puntata