Nel caso in cui vi stiate chiedendo perché il vostro Nexus 6, dopo l’update ad Android 5.1 Lollipop, sia così maledettamente veloce e reattivo, noi abbiamo la risposta: dando uno sguardo alle tantissime voci che sono state aggiornate da Google nell’ultima release del robottino verde, le più interessanti riguardano il kernel.
Tralasciando i numerosi bug fix su ART (Android Run Time), i programmatori di Google hanno implementato delle modifiche al framework abilitando una modalità quad-core piena: con Android 5.1 Nexus 6 “girerà” con tutto il nucleo quad-core attivo. Adesso il task scheduler del kernel sarà in grado di distribuire il carico di lavoro attraverso tutti i core simultaneamente, regalando all’utente una UI sempre veloce, reattiva e fluida.
Sono state inoltre disabilitate le thread migration boost routine: si tratta di driver realizzati da Qualcomm che ricevono una notifica dal task scheduler quando un thread passa da un core ad un altro; i processi passano da un core all’altro quando vengono eseguiti ed è possibile (anzi, avviene quasi sempre) che i core stessi si trovino a frequenze diverse quando avviene il passaggio. Prima di Android 5.1 Lollipop, il kernel alzava manualmente la frequenza del core che riceveva il processo, influendo notevolmente su batteria e prestazioni del dispositivo stesso. Ora questo non avviene più (mi riferisco al Kernel stock, in quanto, ad esempio, sul Franco Kernel sono state disabilitate di default).
Riportiamo un esempio di Francisco Franco, creatore dell’omonimo Kernel:
- il task scheduler deve spostare un’informazione dalla CPU0 alla CPU2,
- il driver Qualcomm riceve l’azione e la cattura,
- legge la frequenza impostata sulla CPU0,
- se la frequenza corrente della CPU2 è inferiore a quella della CPU0 porta la frequenza della CPU2 a quella della CPU0. Nel passaggio di frequenza, se la frequenza della CPU0 è vicina alla soglia massima della CPU la frequenza della CPU2 sarà portata al valore soglia (che è 1,7 GHz di default),
- la frequenza rimodulata della CPU2 deve rimane tale per almeno 20ms.
Queste migrazioni si possono verificare decine di volte al secondo.
Grazie a questa novità i possessori di Nexus 6 dovrebbero notare performance migliori e maggiore autonomia. Ammettiamo di essere molto soddisfatti dal lavoro compiuto da Google con Android 5.1 e siamo sicuri che in futuro potrebbero esserci ulteriori novità; ovviamente, non mancheremo di aggiornarvi.