Se sei un utente Google Play Music, probabilmente saprai che questo servizio cloud permette di caricare la propria musica sul server cloud di Google, per ascoltarla poi in streaming su tutti i tuoi dispositivi, in aperta concorrenza a Spotify.
Differentemente da servizi come il sopraccitato Spotify, quella che andrai ad ascoltare sarà proprio la tua musica, quella che hai già acquistato presso altri fornitori, quella che hai rippato dai tuoi CD preferiti o quella che hai composto tu stesso.
Un’ottima notizia, quindi, quella di oggi, con Google che decide di aumentare il numero di canzoni caricabili da 20.000 a 50.000. Altri competitor anche offrono servizi simili, ma non gratuitamente. Google invece decide di andare controcorrente incrementando quello che già era un fantastico servizio di storage & streaming.
Una guerra all’ultimo play quella delle ultime settimane, con Spotify che prima ha offerto il premium a 3€ per 3 mesi, poi 1€ per 3 mesi. Tutto pur di acchiappare quanta più utenza è possibile.
Google Play Music anche offre un servizio di ascolto tramite radio, ma differentemente da Spotify non ne fornisce una versione gratuita, però permette, come già detto, di ascoltare la propria musica gratuitamente.
Un servizio richiestissimo da tempo dall’utenza e Google, c’è da apprezzarlo, non è rimasto lì fermo a guardare ma ha dato seguito a questa richiesta, cosa che molti competitor non possono neppure lontanamente affermare. Basta guardare gli utenti Windows Phone, ancora vincolati ad una sola versione a pagamento di Spotify, per quale motivo non si sa.
Un eccellente passo avanti quello di Google che così spera di rinforzare il servizio, ultimamente messo da parte da Spotify, non tanto per il costo della versione Premium (9,99€ al mese Google Play Music, 9.90€ Spotify), ma quanto per la possibilità fornita da Spotify di ascoltare e scoprire musica nuova anche gratuitamente.
Spingere sulla propria musica potrebbe essere un passo ulteriore verso la fidelizzazione del cliente, ma probabilmente serve di più.