Buone nuove sul conto del Samsung Galaxy Note 5 per quel che riguarda lo scanning dell’iride, di cui si è iniziato a parlara nell’ottobre 2013 (un mese dopo fece la sua comparsa il primo brevetto), senza però averlo mai visto in azione nell’ambito del produttore asiatico.
Proprio nei giorni scorsi, la US Patent & Trademark Office ha finito col rendere nota la richiesta di approvazione di un brevetto particolare, che titola così: “Electronic Device and Eye Region Detection Method in Electronic Device“.
Dal fatto emerge che Samsung sta collaborando allo scopo con la Industry-Academic Cooperation Foundation Yonsei. La nuova domanda di brevetto vede ulteriormente migliorata la modalità di scansione e del relativo riconoscimento della mappa oculare.
L’iride, come ben sai, è univoco, e tale resto per l’intero ciclo vitale di ciascuna persona. Come rendere effettivo il funzionamento della tecnologia in biometria? Il Samsung Galaxy Note 5, o qualsiasi sia il device che implementerà la caratteristica, dovrà essere capace di rilevare in presa diretta una parte dell’occhio da un’immagine del volto catturata ad alta definizione.
In pratica, il brevetto implica che il dispositivo in questione presenti una fotocamera capace di acquisire una foto NIR (Near-Infrared Ray), convertita poi in un’immagina vera e propria da un controller, che ne rilevi una parte della pupilla.
Ecco un breve estratto della domanda di brevetto:
“dispositivo elettronico che rileva, in tempo reale e con poche operazioni, una porzione dell’occhio da un’immagine del volto ad alta definizione, all’interno di un ambiente ‘mobile’, ed un metodo di rilevamento di una porzione dell’occhio implementato in un dispositivo elettronico“.
Speriamo che il produttore riesca a concretizzare il tutto in tempo per la presentazione del Samsung Galaxy Note 5, che dovrebbe avvenire a margine dell’IFA 2015, in programma per il prossimo settembre.