Il OnePlus One negli ultimi mesi, ha raggiunto una serie di ottimi risultati di vendita e di critica. Il binomio ottimo hardware/prezzo competitivo ha inaugurato un nuovo filone di dispositivi made in China ma che fanno tanta gola al mondo occidentale. Il segmento è talmente interessante che inizia ad essere anche un po’ affallato.
Solo due giorni fa, la presentazione dell’Honor 6 Plus da parte di Huawei e ora l’avvento del primo smartphone Cyanogen chiamato Yureka che rischia di dare del filo da torcere proprio al OnePlus One. Iniziamo a comprendere quali siano le principali differenze tra i due device.
I display di OnePlus One e Yureka sono uguali per dimensioni: in entrambi i casi i pollici sono 5.5 ma la risoluzione gioca a favore del modello già in commercio, ossia 1080 x 1920 pixel contro i 1280 x 720 pixel del nuovo arrivato.
Lato processore, Il OnePlus One vacilla un po’ rispetto al rivale. La dotazione a bordo è quella di un quad Core Qualcomm MSM8974-AC Snapdragon 801 con frequenza di clock pari a 2.5 GHz. Yureka invece dispone di un chip octa-core Qualcomm Snapdragon 615 a 64 bit (frutto dell’integrazione di due Cortex-A53 da 1.7GHz e da 1GHz). Lato RAM, poi, il OnePlus One riconquista posizioni con i suoi 3 GB mentre il concorrente ne ha solo un 2 GB. Taglio di memoria interno di soli 16 GB per Yureka e di 16 e 64 Gb per l’esemplare OnePlus.
Sui comparti fotocamera c’è un’altra sostanziale parità. La componente posteriore è in entrambi i casi da 16 MP mentre quella frontale da 5 MP. One Plus One rimprende le redini della situazione con la batteria da 3100 mAh rispetto ai soli 2500 mAh del rivale. L’esperienza software, naturalmente, è identica con la CyanogenMod, anche se sappiamo che OnePlus ha in serbo la sua nuova ROM proprietaria già ad inizio 015.
Situazione prezzo. Confrontando le due versione da 16 GB dei device, il OnePlus One è offerto a 249 euro, mentre Yureka sarà subito disponibile per le vendite online a 115 euro. Tutto sommato per un prezzo così, le inevitabili mancanze sopra sottolineate possono anche essere superate. Peccato che la nuova soluzione sia pensata per ora solo per il mercato indiano e non sappiamo se l’arrivo in Europa verrà presto avvallato.