Questa sicuramente è una notizia allettante. E mi viene anche un po’ da sorridere, pensando ai più giovani che, spesso (può sembrare una battuta facile ma, ahimè, non lo è), sentendo parlare di Grande Fratello pensano alla nota trasmissione sforna notorietà da supermercato. La realtà è ben diversa. Quella di George Orwell, non fraintendetemi. Che Paul Greengrass curerà la trasposizione sul grande schermo di 1984 di George Orwell, personalmente la trovo una notizia da urlo, da “più che wow”. Sempre per mutuare un linguaggio da giovani, per giovani.
Scherzi a parte, la cosa è molto interessante. Lo è per la scelta del regista e per il romanzo scelto. Orwell, è giusto affermarlo, ha fatto da apripista con il suo romanzo 1984, alla moltitudine di scenari futuristici distopici: il suo Grande Fratello per molti ha rappresentato l’inevitabile proiezione di una direzione quasi obbligatoria, per una certa politica, in un certo contesto. Forse la cosa più pesante (e grave) da affermare, è che per alcuni questo futuro, certo non auspicabile, fa parte già del nostro tempo. Insomma immaginare una stretta sorveglianza da parte di un sistema, un’identità, un qualcosa o un qualcuno che ti assorbe la vita e te la condiziona imprescindibilmente, sicuramente porta alla mente, nella migliore delle ipotesi, un attimo di disorientamento. Allucinante, se poi è accompagnato come da una sensazione di déjà vu.
Comunque, non è certo la prima volta che 1984 passa al cinema: il romanzo di Orwell ha già visto due adattamenti cinematografici. Tuttavia, però, la firma di Paul Greengrass per molti potrebbe fare la differenza; il tutto comprensivo della sceneggiatura di James Graham. Ad ogni modo, per ora, siamo in alto mare: nulla ancora si sa a proposito dei tempi di realizzazione di questo progetto. Paul Greengrass è, infatti, al momento impegnatissimo: a cominciare dal nuovo episodio della saga di Bourne con Matt Damon (ne abbiamo parlato qui).
Non importa. Io sono disposto a scommettere sul futuro: aspetterò eventuali novità a riguardo. Sempre che nel frattempo non interceda il Ministero della verità. Fondamentale non dimenticare di preservare capacità di critica. Anche in modalità subliminale.