Un dito medio alzato verso il cielo. Non costa nulla, tutti possono farlo, permette di scaricare rabbia e dolore, di protestare. Un dito medio puntato contro chi si accanisce contro di noi, contro le situazioni infami, contro gli importuni, contro la cattiva sorte, contro le tifoserie avversarie. L’origine ed i significati ( non tutti propriamente riferibili in pubblico) del dito medio sono quanto mai variegati.
Un dito medio viene alzato al cielo nelle Nuvole di Aristofane, la sua commedia più celebre nella quale sbeffeggia la presuntuosa aristocrazia ateniese. I Latini parlavano di “digitus impudicus” sottintendendo anche un significato fallico e scaramantico. Per altri lo sberleffo del dito medio sarebbe nato durante la guerra dei Cento Anni. Agli arcieri inglesi, quando venivano catturati dai francesi, erano amputati l’indice ed il medio con i quali dardeggiavano i nemici. Costoro quando sfuggivano alla cattura l’indice ed il medio lo mostravano in faccia ai rivali.
Un dito medio è liberatorio, democratico, inequivocabile. Chi lo scaraventa palesa verso il destinatario tutti i suoi sentimenti. Ma in fondo questo dito medio non fa male a nessuno. A meno che non venga spinto verso l’occhio del ricevente. Il dito medio ha la stessa portata simbolica ed iconografica di un emoticon. Rappresenta anche un modo per riaffermare la propria identità sociale e centralità cosmica.
In altri tempi si diceva “fate l’amore e non fate la guerra”, oggi potremmo suggerire “ mostrate il dito medio e non imbracciate il fucile”. Ciascuno si scelga i suoi bersagli preferiti e cominci a regolare i conti magari accompagnando il gesto anche con un sorriso. C’è, infatti, dito medio e dito medio. Quello iroso non soddisfa in pieno l’utilità liberatoria, ma amplifica il risentimento. Quello accompagnato da un sorriso beffardo tutto sommato finisce anche per piacere al destinatario. I problemi non si risolvono, ma almeno ci saremo sfogati ben, bene. Fino al prossimo dito medio che ci mostreranno in faccia.