Medianeras – Innamorarsi a Buenos Aires sembra essere una simpatica e buona commedia: ti fa sorridere e ragionare, con qualche ram in più, su quotidiani malesseri. Fin troppo facile e scontato parafrasare il titolo di questo film, con un celebre capolavoro letterario: l’amore ai tempi del web. Qui siamo ancora una volta a descrivere due vite sole. Due vite sole in una grande metropoli. Eh si perché forse, anzi, sicuramente, una delle caratteristiche dei nostri tempi moderni, soprattutto quando si tratta di vivere in grandi città, paradossalmente spesso è la solitudine.
Paradossale sotto certi aspetti, anche perché viviamo giorni in cui la rete ci ha notevolmente accorciato distanze e ridotto isolamenti, ma, allo stesso tempo, ci dona anche la possibilità, spesso però mascherata da illusione, di conoscere un po’ tutto e tutti. Freno. Non mi sogno nemmeno lontanamente di condannare internet, le tecnologie e via discorrendo come un grande male; sarebbe fuorviante e assurdo. Ma certo che di lati deleteri ce ne sono; è innegabile.
Questo film ha una trama molto semplice, forse perché molto credibile. E viceversa. Lui è Martin (Javier Drolas), un web designer ossessionato da varie fobie, in cura e in via di guarigione. Vive rintanato nel suo appartamento, filtrando attraverso la rete tutto ciò che riguarda i suoi bisogni e i suoi desideri. Lei è Mariana (Pilar López de Ayala), un architetto che allestisce vetrine; delusa da una precedente relazione sentimentale, scorre i giorni con pensieri e azioni di default, con lo stesso entusiasmo che può esserci nel leggere uno scontrino del bar. Vivono entrambi separati da pochi metri, eppure non si sono mai incontrati. Quando accade, scocca l’amore. Coincidenze? Destino? Fatalità? Forse un po’ di tutto; fatto sta che ciò che ne viene fuori è sicuramente una vicinanza dei protagonisti misurabile in metri o in terabyte: punti di vista.
Ce ne sarebbe da discorrere sui quei meccanismi definibili come “interazione non focalizzata”; le grandi città che alienano, i tempi violenti che annichiliscono, le individualità che sopiscono, etc. almeno nel film un lieto finale sembra che ci sia. E non solo perché l’atmosfera di Buenos Aires è magica: probabile che mille storie come questa si consumino, con finali più o meno lieti di quello del film, in ogni città del mondo, nelle mille pieghe di anime inconsapevolmente isolate. Respirare. Ecco forse ciò di cui abbiamo bisogno ogni tanto. Fermarsi e respirare. Profondamente, lentamente. Perché l’apnea dei nostri pensieri soffoca sempre di più la semplicità e l’essenzialità dei nostri animi. Che poi forse sono le cose semplici la benzina della vita. E il motore? Ovviamente il motore è l’amore. Fin quando fa male, fin quando ce n’è.
Commedia sentimentale diretta da Gustavo Taretto, sceneggiatore al suo esordio come regista, sarà distribuita nei cinema italiani da Bolero Film il prossimo 2 ottobre.
Il trailer Medianeras – innamorarsi a Buenos Aires:
http://youtu.be/7kmJF1gueEM