Alcune applicazioni destinate a girare su modelli come il Nexus 5 e gli altri Android sono destinate a far discutere davvero tanto. Quella che vi raccontiamo oggi non è da meno, considerando sia chi ha pensato alla sua realizzazione, sia i capisaldi che hanno guidato la realizzazione di Mini Hug.
Attraverso il programmino in questione, che può essere scaricato senza alcun costo dagli utenti, ciascun genitore potrà caricare un profilo all’interno della stessa app per ciascun figlio: con ognuno, potranno essere annotate le singole attività. Curioso il fatto che ciascuna esperienza vissuta con i propri figli consentirà di ottenere un punteggio, crescente all’aumentare dell’intensità della stessa attività.
Il motivo di questa scelta strategica è presto spiegato dai suoi stessi sviluppatori, in particolare da Erwan Macé, sviluppatore di applicazioni per Bitsmedia, che ha raccontato la propria esperienza a Repubblica.it:
“Diversi studi hanno dimostrato che quantificare le proprie attività aiuta le persone a fare diete, o esercizio fisico, noi abbiamo preso per buona questa teoria e abbiamo pensato che quantificare il tempo speso in famiglia, in modo divertente e senza sforzi, potesse anche migliorarne la qualità”.
Come ho accennato, va messo in evidenza anche chi ha dato vita a questo progetto: Macé, in realtà, è il padre della bambina (il suo nome è Lia) che ha avuto l’idea giusta.
Ritengo che, effettivamente, attraverso il meccanismo di valutazione innescato dalla stessa applicazione, possa scattare una molla presso i genitori che decideranno di scaricare l’applicazione sul proprio Nexus 5 (o più in generale Android): chissà che non sia questa la svolta per rendere migliori i rapporti tra genitori e figli, con una novità inattesa direttamente dal mondo degli smartphone di ultima generazione.