L’uscita dell’iPhone non poteva non essere che contornata da una filosofia green. I tempi lo richiedono, la coscienza civica dei numerosi seguaci della Mela pure. Il connubio tra energie rinnovabili e sostenibilità avrà nel prossimo device Apple la sua più rilevante espressione.
Dalle colonne del Guardian, apprendiamo che a Cupertino Tim Cook ha preso così tanto a cuore la questione ecologica tanto da favorire la diffusione di smisurati campi solari non solo per l’alimentazione dei data center ma anche per l’approvvigionamento energetico di alcuni centri produttivi.
Lisa Jackson, nuova portavoce Apple per la divisione green di Apple e già a capo dell’US Environmental Protection Agency dell’amministrazione Obama, ha sottolineato lo sforzo di Apple nel favorire il discorso delle energie rinnovabili in primis per tutti i suoi servizi. Smarcata la dipendenza dai combustibili fossili, con nuovi impianti fotovoltaici in Nord Carolina tutti i possessori dell’iPhone 6 potranno essere certi, quando scaricheranno un’app, utilizzeranno iCloud, iTunes o altro servizio Apple, di non contribuire all’emissione di anidride carbonica visto che nelle centrali dati l’azienda di Cupertino impiega solo energia solare.
Ma la vera novità non confermata ufficiosamente da Jackson ma orami quasi certa è che lo stabilimento in Arizona di proprietà Apple che produce il vetro zaffiro dell’iPhone 6 sarà alimentato anch’esso con pannelli fotovoltaici. Uno sforo notevole e un esprimento unico nel suo genere ma basterà per smacchiare la coscienza di Apple dalle accuse di poco rispetto ambientale del passato?
La quasi totalità della produzione pre-uscita iPhone avviene non negli Stati Uniti ma in Cina.Partner come Foxconn sono responsabili della fabbricazione del prossimo melafonino così come in passato dell’iPhone 5S e e iPhone 5. Apple insomma rischia di essere davvero green solo in patria mentre gran parte dello sforzo e soprattutto dell’inquinamento avviene altrove. Il tentativo lodevole di puntare sulle energie rinnovabili rischia in futuro di diventare un’operazione di puro marketing se non seguita da accordi specifici con i partner orientali.
Per l’uscita dell’iPhone 6 è troppo tardi per convertire in versione green i cicli di Foxconn e compagni. Acccontentiamoci di sapere che quando con il prossimo melafonino si utilizzerà un servizio Apple, il tutto avverrà senza utilizzare fonti non rinnovabili. Per tutto il resto, forse, se ne riparlerà con l’iPhone 7!