Uno degli argomenti più chiacchierati nel corso delle ultime due settimane dagli utenti che hanno deciso di acquistare un modello Android o iOS, investe per forza di cose la discutibile (a mio avviso) scelta da parte di operatori come Tim e Vodafone di rendere alcuni servizi a pagamento.
Stiamo parlando di “Lo Sai” e “Chiamami”, con i quali abbiamo avuto modo di ottenere informazioni sulle chiamate in entrata nel momento in cui il nostro device è risultato non raggiungibile. Quel solito sms, ormai entrato nelle nostre abitudini di utilizzo dello smartphone, è diventato improvvisamente a pagamento, con Tim che lo offre in abbonamento (su base quadrimestrale) al prezzo di 1,90 euro, mentre Vodafone ha preferito puntare su un pagamento giornaliero, a quota 6 centesimi.
Naturale che sul web siano emerse delle feroci polemiche, visto che il provvedimento da parte delle due compagnie telefoniche è giunto per molti come un fulmine a ciel sereno. Sono bastati pochi giorni, tuttavia, per veder apparire sul web un’alternativa che non richiederà alcun costo agli utenti Tim e Vodafone, né per il suo download, né per l’utilizzo successivo.
Un esempio emblematico sotto questo punto di vista è a mio parere rappresentato dal PhoneFunky, il cui lancio è stato ufficializzato dallo staff di sviluppatori con una nota apposita che non potrà non trovare d’accordo milioni di utenti in Italia:
“Noi della DC12, anche quando abbiamo sviluppato Whooming, abbiamo sempre avuto la convinzione che la Tecnologia (con la T maiuscola) non deve essere necessariamente associata ad un prezzo. Ed anche quando ne ha uno, questo prezzo deve restare congruo e non avere un valore necessariamente speculativo“.
Non posso non essere d’accordo con un approccio di questo tipo, se non altro per il fatto che determinati servizi non possono diventare a pagamento in un secondo momento, a contratto stipulato, a prescindere che si scelga un device che a breve potrebbe contare su Android L o iOS 8.