Selena Gomez è intervenuta direttamente attraverso i social network sul conflitto in Medio-Oriente: l’ex stellina Disney, oggi cantante e attrice, ha lanciato il suo appello a “Pregare per Gaza” nei giorni in cui prosegue l’attacco di Israele sulla striscia di Gaza, partito dopo il lancio di razzi di Hamas.
Tanto è bastato, un inno alla pace, per scatenare una serie di proteste online contro le sue posizioni e il fatto che si sia apparentemente schierata contro il governo di Tel Aviv. Si sa, gli Stati Uniti sono filoisraeliani per antonomasia, a causa di una serie di fattori storici, geopolitici e strategici. Molto probabilmente quello di Selena Gomez era solo un desiderio di pace e non un messaggio politico. Sta di fatto che per la sua preghiera per Gaza, quando sono ormai oltre 500 i palestinesi uccisi (tra cui moltissimi bambini) in oltre due settimane di offensiva israeliana, le ha procurato una serie di attacchi sui social.
La popstar ha ricevuto qualche contraccolpo su Instagram dopo il suo appello per Gaza: “Per favore pregate per quelle famiglie e bambini di oggi. Ricordate sempre ciò che è importante nella vita. Niente di tutto questo lo è. Noi siamo qui per aiutare, ispirare e dare amore. Dobbiamo essere quel cambiamento. #wearethenextgeneration” ha scritto la cantante.
Il messaggio ha ricevuto centinaia di migliaia di like in poche ore e moltissimi commenti discordanti: molti si sono meravigliati di quello che è sembrato uno schieramento a favore del popolo palestinese, altri hanno minacciato di non seguirla più, altri ancora le hanno consigliato di non mettere bocca su questioni di politica internazionale. Qualcuno ha elogiato l’artista per il distacco sulla questione, così come alcuni hanno appoggiato il suo appello alla pace.

Poche ore dopo, Selena Gomez ha scritto un nuovo messaggio su Instagram, come didascalia di una foto di una persona che medita sulle acque: “E, naturalmente, per essere chiari, non sto prendendo le parti di nessuno. Sto pregando per la pace e l’umanità per tutti!“.
Selena Gomez non è stata l’unica artista ad esprimere un parere sul conflitto israelo-palestinese. Diverse altre celebrità, tra cui il produttore Swizz Beatz e il rapper Waka Flocka Flame, hanno espresso il loro sostegno a Gaza attraverso i social media.
Martedì scorso, Rihanna ha twittato “#FreePalestine”, ma ben presto ha cancellato il messaggio. Secondo alcune fonti il tweet con l’hashtag considerato ‘controverso’ sia stato generato accidentalmente e la popstar barbadiana ha scritto una sorta di messaggio riparatore: “Preghiamo per la pace e una rapida conclusione del conflitto israelo-palestinese. C’è ancora speranza“. L’ennesima dimostrazione che, per quanto riguarda la libertà degli artisti di esprimere le loro opinioni, tutto il mondo è paese.
e cosa sono i soldi niente…tutto il mondo dovrebbe indignarsi nel vedere questi bambini morti cosa centrano loro poveri angeli Spero il Signore metta fine a queste barbarie perché nell’uomo non crediamo più….Vorrei che arrivassero gli alieni a risolvere tutto…PREGHIAMO forse alla fine si stancherà e magari ci ASCOLTERA’…
come si può darle contro per la sua proposta di preghiera? Cosa c’è di male nel non volere piu vedere due popoli farsi guerra? Ricordo che gli americani non sono filo-israeliani convinti…ad Obama sta sulle balle Netanyahu…però Israele ha i soldini ed ha in mano la finanza mondiale…per questo l’america sta zitta.