In questi anni più di una volta Apple e Google sono finite nel mirino della critica, a causa di una discutibile gestione del flusso degli affari per quanto concerne le applicazioni e tutti gli affari che girano attorno a questo mercato che, soprattutto con il brand di Mountain View, ha ricevuto un’impennata importante durante gli ultimi dodici mesi.
Nel dettaglio, la questione rimborsi è da sempre stata piuttosto articolata e, nonostante le lamentele di milioni di utenti fedeli all’uno o all’altro brand, fino ad oggi non vi sono state novità significative sotto questo punto di vista. Per tale motivo, ritengo particolarmente interessante quanto stabilito in queste ore in Sud Corea, dove le autorità hanno letteralmente ordinato ai due colossi di rendere molto più semplici e lineari le stesse procedure di rimborso, sia nel caso in cui vi siano degli acquisti “in-app” da parte di bambini, sia per la semplice “rinuncia” ad un’applicazione.
Ciò non toglie che, soprattutto nel caso di Google e del suo sistema operativo Android, gli sviluppatori avranno la possibilità di definire con una certa autonomia quelle che sono e che saranno le procedure di rimborso per utenti non interessanti a specifici aspetti dell’applicazione, o più in generale al programmino in sé.
Arrivati a questo punto, è lecito chiedersi quali possano essere le conseguenze per il pubblico italiano. In particolare, se da un lato Apple sembra essere intenzionata a fare questo importante passo verso gli utenti anche su scala globale, l’approccio di Google è totalmente diverso, accentuando il malumore di chi vorrebbe finalmente usufruire di processi più rapidi per ottenere un rimborso. Insomma, in questo caso Apple conquista qualche punto, dal punto di vista dell’immagine, sul suo rivale diretto. Voi cosa dite a tal proposito?