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Nelle vene del Costarica scorre sangue italiano e caffè. Le piantine sono difese dalla Costituzione e gli emigrati dall’Italia li chiamavano “tuttilì”
L’Italia è candidata a vincere il Mondiale. Squillino le trombe. Dopo le prime boe della competizione brasiliana, la fregata azzurra – insieme alla corazzata tedesca – è quella apparsa più a proprio agio nelle procelle tropicali.
Le altre pur se hanno vinto non hanno convinto. L’Italia ha vinto e convinto La Spagna ha abdicato, proprio come Juan Carlos a favore di Felipe VI. Il Brasile vive sempre del talento dei suoi frombolieri. L’Olanda prende rete con troppa facilità. Forse l’Argentina potrebbe far ombra all’Italia. Le africane sono sempre le solite. Davvero credete che Cile e Messico possano arrivare fino in fondo ?
Ed allora Viva Italia. Ritmo basso, buona proprietà di palleggio, acume tattico e Balotelli assurto immediatamente a Salvatore della Patria.
L’Italia batterà la Costarica, abbatterà come birilli tutte le avversarie che oseranno sbarrarle il passo. Trattasi di delizioso sogno di una giornata d’inizio estate con, forse, troppa elettricità da temporali nell’aria. Il calcio – giova ricordarlo – si gioca con una sfera ( forma nell’essenza sfuggente) piena d’aria. Cosa di più imprevedibile al mondo ? Specie quando scendi in campo contro la Costarica nelle cui vene scorre sangue italiano e caffè. “Tuttilì” furono soprannominati gli italiani che alla fine dell’Ottocento organizzavano i primi scioperi nelle piantagioni invitando i compagni di lavoro a mettersi – appunto – tutti lì ed incrociare le braccia. Coltivavano il caffè talmente importante in Costarica da esser tutelato dalla Costituzione Nazionale. E da gente così puoi aspettarti di tutto. E la fregata Italia – in un attimo – potrebbe diventare una fregatura.
Interessante ma leggete anche qui http://edeaimage.blogspot.it/2014/06/il-curioso-caso-del-morso-di-suarez.html c’è da divertirsi!