Dopo le immancabili polemiche sulla prima prova e in particolare sull’analisi del testo incentrata su una poesia di Quasimodo “E ride la gazza nera sugli aranci” tratta dalla raccolta “Ed è Subito Sera”, i 490000 studenti alle prese con gli esami di maturità 2014 proseguono con la seconda prova scritta che varia per ciascun indirizzo. I maturandi dei licei classici hanno affrontato una versione di greco tratta da un brano di Luciano, intitolato “L’ignoranza acceca gli uomini”. Al liceo scientifico invece una prova di calcolo di massimi e minimi, aree e integrali. E ancora l’Expo 2015 per l’istituto tecnico per il turismo e un’analisi di bilancio per l’economia aziendale all’istituto tecnico commerciale. E se alcuni rituali non sembrano cambiare mai, dal toto tracce, che prevedeva Platone e Aristotele al classico, ed è stata puntualmnete smentito, alle critiche, all’uscita dalle scuole, di alcuni studenti che ritenevano troppo ardua la versione di greco, passando per i commenti dei professori e dei funzionari del Ministero sulla fattibilità delle prove, questa maturità si conferma nel segno di Twitter e dei social media, tra gli studenti che fanno ironia ironicamente su Quasimodo scambiandolo per il protagonista del Gobbo di Notre Dame, al selfie pre esame, alle feste al grido di #quasimaturi e #notteprimadegliesami.
Abbiamo chiesto a Iolanda Bronzoni, studentessa Optima Erasmus a Lisbona, le sue impressioni sugli esami di maturità.
Che ricordi hai del tuo esame?
Anche se sono passati già quattro anni ho ricordi bellissimi della mia maturità al liceo scientifico Alessandro Volta di Fogga, dei miei compagni di classe e dei professori. Mi ricordo bene la prova di matematica quasi impossibile e l’ultima domanda del presidente di commissione in geografia astronomica. Alla fine ho preso 90. Ancora adesso non mi sembra vero di aver vissuto la maturità come un ostacolo insormontabile, senza immaginare che in seguito avrei affrontato esami universitari e colloqui ben più ardui.
Come è strutturato il sistema scolastico in Portogallo?
In Portogallo le scuole secondarie hanno una durata di tre anni, dai 15 ai 18 anni, e sono suddivisi in due tipi, i corsi generali, orientati al prosieguo degli studo universitari e i corsi tecnologoci, che equivalgono ai nostri istituti professionali e tecnici e sono prettamente orientati all’avviamento professionale. Tuttavia ciascuna scuola fornisce entrambi i corsi,r endendo possibili agli alunni il trasferimento da un tipo all’altro di corso, al contrario di quanto accade in Italia. Alla fine dell’ultimo anno i ragazzi sostengono un esame scritto in quasi tutte le materie per ottenere il diploma. Anche qui in Portogallo i tagli sulla scuola si sono fatti sentire. Il prolungamento dell’orario di lavoro settimanale e il taglio di trentamila posti ha fatto sì che l’anno scorso 20.000 studenti portoghesi fossero stati impossibilitati a sostenere la maturità, a causa di un maxi sciopero dei docenti per protestare contro l’austerity proprio nel giorno degli esami.
Cambieresti qualcosa della maturità attuale?
Sono in molti a dire che la tesina da presentare agli orali ha perso di serietà, perchè molti studenti si limitano a riciclarla anno dopo anno, e ho già letto che dall’anno prossimo si parla di una quarta prova, sulla falsariga degli eami Invalsi, che verterà sulle capacità di scrittura, di matematica e di lingua inglese. Ma tutto sommato non cambierei nulla di importante nella maturità italiana. È una tappa che ti forma, perché eliminarlo? Ci siamo passati tutti, l’emozione della notte prima, i banchi nei corridoi e la corsa per il posto. E’ un modo per prepararsi a quello che ci aspetta dopo, e il primo di tanti ostacoli nel mondo scolastico e lavorativo che una persona si accinge a superare.
Gi studenti torneranno sui banchi lunedì 23 giugno per la terza prova, il temuto quiz, le cui prove vengono decise dal consiglio di classe prima di concludere con gli esami orali.