Sembra ormai certo che il Partito Democratico voglia approvare in autunno un decreto legge che riconosca ufficialmente i diritti delle coppie gay. L’idea è quella di prendere spunto dal modello tedesco della Civil Partnership, che regola le unioni civili. Sarà infatti possibile iscriversi ad un apposito registro nell’ufficio dello stato civile e sposarsi liberamente, garantendo così alle coppie gay gli stessi diritti delle coppie sposate, come la reversibilita della pensione, il diritto di successione e di eredità in caso di morte, la possibilitá di assistenza degli ospedali e nelle carceri, la possibilità di farsi assegnare un alloggio popolare. Tuttavia non sarà ancora possibile per queste coppie adottare un bambino, mentre sarà invece possibile adottare il figlio del partner per garantire che alla morte del genitore biologico, il bambino abbia un legame giuridico con il compagno del padre o la compagna della madre.
Parere favorevole è arrivato subito da Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle riforme, che pur essendo da sempre a favore del matrimonio, ammette che tale compromesso è comunque un occasione per sbloccare un empasse che dura da troppo tempo sul riconoscimento della coppia gay.
Abbiamo chiesto un parere a Francesca Sorrentino, studentessa Optima Erasmus a Granada.
Sei favorevole o contraria a questa decisione del Pd?
Decisamente a favore! Finalmente sembra che anche in Italia si riescano a fare passi avanti, in tema di matrimoni gay o meglio civil partnership, per usare la definizione del premier Matteo Renzi. Sono a favore della legge proposta da Renzi, sarebbe un passo in avanti storico e indiscutibile nella cultura del nostro paese, che farebbe sì che per una volta l’Italia non sia rappresentatata come una societá “retrograda”, che non si adatta ai cambiamenti ma che invece resta radicata alle tradizioni di un tempo. L’Italia resta infatti uno dei pochissimi paesi occidentali a non aver dato finora alcun riconoscimento alle coppie gay. Nei Paesi Bassi tale riconoscimento è in vigore da ben 14 anni, e, negli anni successivi, il matrimonio gay è diventato una realtà in molti altri paesi, ddal Canada all’Argentina, dalla Nuova Zelanda al Sudafrica, passando per molti stati USA e quasi tutti quelli dell’Europa Occidentale, inclusa, dal 2005, la Spagna, anche se, come sappiamo, il partito di Rajoy presentò ricorso per abolire la legge, uscendone sconfitto. Altri paesi, come l’Australia o appunto la Germania, riconoscono la civil partnership.
Perchè invece in Italia non vi è stato niente di tutto questo secondo te?
Come è ben noto, molti partiti politici e la stessa Chiesa in Italia non appoggiano tale decisione, perché contro i principi religiosi ed anche perché secondo alcuni questo comporterebbe uno stravolgimento e una confusione sui gusti sessuali, tale da far venir meno i principi base sui quali si fonda il matrimonio. Io mi reputo a favore della civil partnership e non credo esistano matrimoni più o meno importanti e giusti. Ognuno di noi è libero di attuare una propria scelta, secondo i propri gusti sessuali, quindi non vedo perché tutto ció non possa essere riconosciuto dal punto di vista legale, dato che noi vivamo in un paese “libero”. Conosco di persona alcune coppie omosessuali, sia italiane che spagnole, che hanno deciso di coronare il loro sogno, appoggiate dalle loro famiglie ed amici, ma principalmente mosse da un amore di fondo che l’uno prova per l’altra. Per riuscire nel loro intento peró, sono stati costretti a sposarsi in altri paesi per ottenere l’unione matrimoniale. È possibile una cosa del genere? Inoltre se i gay lavorando , versano i contributi regolarmente, perche’ dovrebbero pagare la reversibilita’ solo alle coppie etero? Perchè solo le coppie etero dovrebbero avere accesso alle cure ospedaliere?
L’unica cosa di cui ho paura è che questa legge possa scontentare un pò tutti. Scontenta sicuramente la gerarchia cattolica perchè prova a equiparare le unioni gay al matrimonio cattolico, ma rischia di deludere anche le associazioni gay perchè si andrebbe a creare l’idea che le coppie omosessuali, a differenza delle altre, non abbiano la necessaria dignità per accedere al matrimonio, e si debba quindi creare appositamente un’unione diversa, con l’intento dichiarato di creare una segregazione. La segregazione, l’uguaglianza di fatto ma non di nome, non sono uguaglianza e non garantiscono pari dignità sociale.
Cosa ne pensi invece delle limitazioni poste alla possibilità di adozione?
Nonostante questa proposta di miglioramento da parte di Renzi, noto delle forti incongruenze sul tema adozione. A mio parere questa “svolta” è solo a metá, poiché se si lotta ardentemente per far si che i diritti di queste coppie vengono riconosciuti, perché non gli si da la possibilitá di adottare un bambino? Bisognerebbe, secondo me, rompere degli schemi. Ci sono tanti bambini in orfanotrofi, case famiglia, che troverebbero sicuramente piu amore se affidate a una coppia gay. E’ risaputa, difatti, l’esistenza di famiglie di stampo ” tradizionale” che non funzionano pur rispettando i canoni richiesti (padre-madre) e famiglie con un solo genitore o di soli fratelli o composte dai nonni che funzionano benissimo. Credo che il vero senso della famiglia sta nell’armonia e non nel cliché dei ruoli prestabiliti dalle convenzioni sociali. E a chi obietta che un bambino cresciuto con due padri o due madri possa nutrire confusione di genere e infine “diventare” a sua volta gay, allora dovremmo pensare che in tutte le famiglie eterosessuali nascano figli eterosessuali, e sappiamo che non è così. Senza contare che non si diventa certo gay perchè influenzati dall’ambiente familiare.
A distanza di poche ore dall’annuncio di Renzi già si sollevano alcune voci di dissenso dal mondo politico. Giuseppe Fioroni, esponente di prima linea dell’ala cattolico popolare del Pd, chiede a Renzi priorità alla famiglia, mentre Roberto Formigoni già annuncia su Twitter: “Renzi non avrà mai il mio voto”.