S’intitola Maps il nuovo singolo dei Maroon 5, antipasto del prossimo album della band: una perfetta hit estiva che si prepara a scalare le classifiche dei singoli, grazie ad un ritornello orecchiabile e ad un ritmo che strizza l’occhio alle atmosfere dance.
Il brano racconta una storia d’amore un tempo passionale, poi culminata in incertezze e tradimenti. Presentando il brano ospite di Ryan Seacrest, il frontman della band Adam Levine ha dato però una sua visione della canzone, spiegando che si tratta di qualcosa di più “complicato“, che racconta come nella vita spesso non si riesca a “rinunciare a qualcosa, anche se forse si dovrebbe“.
Con qualche tratto più ruvido e l’inconfondibile firma del falsetto di Levine, nello stile e nel sound Maps ricorda davvero da vicino l’ultima vera hit dei Maroon 5, ovvero Payphone. Ecco l’audio del brano.
Adam Levine ha detto di essere molto eccitato, e un po’ nervoso, per il nuovo singolo ma soprattutto per l’album, che ha definito il disco preferito dalla band fino ad oggi. “Io sono davvero entusiasta di questo album – ha dichiarato parlando di V, quinto progetto discografico della band in uscita a settembre – Principalmente perché penso che quello che facciamo sempre con ogni disco… racchiude un po’ di tutto quello che abbiamo fatto come band musicalmente. C’è un po’ di tutto in questo album, quello che abbiamo usato per emergere, quello che suoniamo ora, quello che vogliamo suonare domani. Si tratta di tutti questi elementi tutti uniti per fare, penso, davvero grande album“.
Il leader dei Maroon 5 ha anche confermato la voce che girava da tempo, ovvero quella di una collaborazione con la cantante dei No Doubt Gwen Stefani, il cui cameo nel nuovo album sperava di mantenere segreto ancora per un po’. “Volevo che fosse una sorpresa, ma sì, è lei”, ha detto a Ryan Seacrest. La produzione dell’album sarà curata dagli hit-makers Max Martin, Benny Blanco, Ryan Tedder e Shellback. Insomma, il cantante alza e non poco l’asticella delle aspettative sul nuovo progetto discografico della band.
Intendiamoci, la svolta in senso ipercommerciale dei Maroon 5 è ormai completata, tanto da far rimpiangere le prime storiche hit dal sofisticato stile pop-rock come This Love o Harder to breath. Peccato, perchè stando alle parole del chitarrista James Valentine, il loro quinto album in studio avrebbe dovuto riportare la band proprio allo stile degli esordi, quello apprezzatissimo di Songs About Jane. Il nuovo singolo, invece, sembra andare in tutt’altra direzione.
Ciao John,
proprio da fan della prima ora dei Maroon 5, dai tempi ormai lontani di Songs About Jane, ti dico che come tanti altri non ho apprezzato le ultime evoluzioni stilistiche (più o meno da Hands All Over in avanti) e il nuovo singolo mi sembra l’ulteriore conferma di una svolta che personalmente non mi convince, senza nulla togliere al talento del gruppo.
Per quanto riguarda Payphone, è un’associazione fatta perfino dal recensore di RollingStone.com, se cerchi una fonte certamente più autorevole di me. James Valentine aveva parlato di “suoni più dark” che francamente non sento in questo nuovo singolo, ma magari li ritroverò nell’album, chissà.
La mia conclusione è che anche i fan, prima di parlare a sproposito, dovrebbero accettare le critiche, sono il sale della democrazia.
Claudia Gagliardi
Prima cosa: Maps neanche si puó comparare a payphone, sono due cose totalmente diverse. La band sembra aver abbandonato l’eccessivo elettro-pop del precedente album e ció è a mio avviso positivo. In secondo luogo, hai frainteso le parole di James; lui disse che il tono dell’album tornava un po’ alle origini e che comunque avevano diversi tipi di canzoni ed era ancora presto. E Maps ha un ritorno testuale alle loro origini, parla di un rapporto duro a finire come quello che Adam cantava in Songs About Jane. Il falsetto di cui parli sinceramente non l’ho sentito in nessun punto della canzone se non quando dice “Following, following, following” e lo stile canoro di questa canzone è innovativo e diverso da qualunque abbiano mai fatto. La mia conclusione è che non conosci abbastanza questa band da poter scrivere un articolo corretto su di loro.