Alla fine il regista di Ant-Man è stato trovato. A dirigere l’uomo formica sarà Peyton Reed, statunitense la cui ultima direzione risale al 2008 con Yes Man, film in cui il Jim Carrey protagonista, dopo aver seguito un corso di autostima aveva deciso di dire sì a tutto ciò che la vita gli proponeva.
Un parallelismo che non poteva certo passare inosservato visto che il motivo principale per cui Edgar Wright ha abbandonato il progetto, pare sia stato proprio quello di aver detto no a compromessi che avrebbero influito sulla qualità della pellicola. Incompatibilità creativa con la produzione, questo il termine tanto di voga. Ma si tratta di un’incompatibilità che secondo gli ultimi rumor rilanciati da FilmDrunk, che ha ascoltato una voce all’interno della Marvel, sarebbe da ricondurre non al tono della pellicola o a un cambio di personaggi come detto in precedenza da Latino Review, ma al product placement!
Secondo questa fonte infatti è la Disney a dettare le regole del gioco, e dato che per quanto riguarda Ant-Man il massimo a cui si può aspirare, se tutto va bene, sono 400 milioni di dollari di incasso per un guadagno che si aggirerà sui 100/150, la casa di Topolino vuole assicurarsi profitti migliori.
A loro non importa chi dirigerà il film, a loro interessa che ci siano tanti bambini vestiti da Ant-Man una volta uscito il film.
Una frase forte questa, che anche se fa male ha sicuramente del vero, ma che forse è troppo riduttiva. Si tratta infatti di un argomento su cui potremmo dibattere a lungo (e nulla ci vieta di farlo), ma la domanda a cui difficilmente troveremo una risposta a meno che a parlare non sarà proprio il regista in questione, è questa: è veramente possibile che la Disney abbia voluto influenzare talmente lo script da costringere Edgar Wright ad abbandonare non solo il film, ma il progetto che aveva seguito negli ultimi anni e che aveva contribuito a rendere possibile?
Trovate il rumor completo qui.