Sono emersi diversi problemi, in questi giorni, per quanto concerne la nota applicazione Spotify, visto che, come confermato dallo staff, c’è stato un attacco che ha messo in discussione la sicurezza del Samsung Galaxy S4 e degli altri dispositivi che sono caratterizzati dal sistema operativo Android.
Al dì là della questione sicurezza, come molti sanno, esistono anche delle modalità a pagamento per usufruire di Spotify, soprattutto nel tentativo di eliminare il problema della pubblicità. Come sottolineato dai colleghi di Tecnocino, tuttavia, esistono delle alternative meno note, ma ugualmente interessanti per chi dispone di un device caratterizzato dall’OS di Google.
La prima soluzione che può essere presa in considerazione è Grooveshark, forse l’alternativa a Spotify più famosa tra quelle in circolazione, considerando che parliamo di un brand che ha visto la luce addirittura nel 2006. La sua caratteristica principale? Con Grooveshark sarà possibile ascoltare brani anche di artisti sconosciuti, visto che l’applicazione non ha alcuna barriera per chi vuole cominciare a ritagliarsi uno spazio.
La seconda soluzione è invece rappresentata da Play.me, che, a differenza di tante altre alternative, non richiede l’installazione di un programma, bensì il semplice login al sito ufficiale.
Deezer, da canto suo, nasce con la possibilità di scaricare musica in modo illimitato per sei mesi. A quel punto, coloro che vorranno continuare ad utilizzare il servizio dovranno affrontare un canone, oppure imbattersi in un limite pari a due ore settimanali.
Un passo avanti, sotto diversi punti di vista, è invece Audiolizer. Il suo merito, infatti, è quello di consentire agli utenti (in alcuni casi) di poter consultare anche il video di una determinata canzone, con un ponte diretto a canali esterni, come nel caso di Youtube. Infine, l’alternativa più simile a Spotify è Rdio, anche se dopo il primo mese la soluzione diventa a pagamento.